Quando si vince in “zona Mazzarri”
Il Napoli secondo in classifica grazie ai recuperi dell'ultimo secondo. Un colpo di fortuna o una tattica vincente dell'allenatore?
Un tempo si chiamava “zona Cesarini”, espressione presa in prestito da Renato Cesarini, mezzala italo-argentina degli anni ’30 solito andare in gol nei minuti finali di partita. Probabile che, dopo l’ennesimo match vietato ai deboli di cuore, si parlerà definitivamente di “zona Napoli” o, meglio ancora, di “zona Mazzarri”. Domenica, infatti, gli azzurri hanno battuto il Lecce grazie a una rete messa a segno nel terzo minuto di recupero del secondo tempo. A realizzarla è stato Edinson Cavani (nella foto), l’attaccante uruguagio che mercoledì scorso aveva deciso il match di Europa League contro la Steaua Bucarest quando il cronometro segnava il minuto 92. E sempre con gli stessi avversari, lo scorso 30 settembre il capocannoniere del campionato aveva completato una clamorosa rimonta (da 0-3 a 3-3) con una zampata giunta addirittura al 97’!
Ma dall’ottobre 2009 in avanti, di exploit del genere il Napoli ne ha messi a segno un’infinità. Trentun gol negli ultimi quindici minuti di gioco (diciannove decisivi), ben undici (solo uno rivelatosi inutile ai fini del risultato) dal novantesimo in avanti. Per non parlare delle sette rimonte completate proprio nel finale. Insomma, trenta punti (tra campionato ed Europa League) messi in saccoccia in extremis: difficile trovare, nella storia del calcio, una squadra capace di compiere imprese del genere con una frequenza simile.
Fortuna? Può darsi, ma quando le circostanze diventano così numerose, anche la dea bendata è costretta a farsi da parte. E allora, qual è il segreto degli azzurri? Lui probabilmente non sarà dello stesso parere, ma se bisogna fare un nome (e un cognome), impossibile non pensare a Walter Mazzarri. Giunto a Napoli il 6 ottobre 2009 in seguito all’esonero di Roberto Donadoni, il tecnico livornese ha saputo dare un’immediata sterzata al campionato dei partenopei, portando la squadra dalla zona salvezza al sesto posto finale. Quest’anno sta facendo ancora meglio, anche grazie a un’incredibile serie di successi giunti all’ultimo respiro. Infatti, in tre delle ultime quattro gare disputate (tutte vinte 1-0), il gol decisivo è arrivato in pieno recupero. Il motivo? «Molto semplice – la spiegazione, confortata dai dati e dai fatti, del tecnico azzurro –. Il nostro gioco appare molto dispendioso, ma in realtà corriamo meno dei nostri avversari, arrivando così nei minuti finali con una buona dose di freschezza e lucidità». Per informazioni, chiedere a Lecce, Steaua, Palermo, Cagliari, Brescia, Cesena, Sampdoria…