Quando meno te lo aspetti

Film malizioso e divertente della regista francese Agnès Jaoui sull'attesa del principe azzurro. Nelle sale anche l'avventuroso "After earth" con Will Smith, lo spumeggiante "Voices" di Jason Moore e "Holy motors", lavoro inquietante sullo smarrimento dell'uomo contemporaneo
Quando meno te lo aspetti

La Francia ancora in testa con il brillante Quando meno te lo aspetti, versione dei nostri cugini d’Oltralpe sul principe azzurro e le ragazze che lo sognano. Ma la regista Agnès Jaoui non è molto convinta di questo e ci presenta Laura che a 24 anni aspetta il principe, ma con altre persone a lei vicine che sono in attesa di risoluzione nella vita. Arriveranno? Questo è l’indovinello del film malizioso e divertente: scacciapensieri, fino ad un certo punto.

Ce ne ha di pensieri invece Will Smith che nel catastrofico After earth – Dopo la fine del mondo si trova a lottare col figlio ragazzino a tornare sulla terra, diventata un luogo pericoloso. Azione, suspense ed effetti speciali. Insomma, avventuroso e post-catastrofista.

Orrore e morte in The Bay di Barry Levison – solo per gli affezionati –, e musica polifonica “a cappella” nel divertente Voices, diretto con brio da Jason Moore. La squadra di ragazze in lotta-amore tra loro riuscirà a sgominare i maschiacci sbruffoni concorrenti al college? È da vedere, anche perché ci si mette di mezzo l’amore e un padre possessivo (di lei). Leggero e spumeggiante, con un gran cantare dall’inizio alla fine, mette intelligentemente in piazza – o meglio sul palco –  i ragazzi che hanno voglia di essere sé stessi e vincere. Mica male.

Che dire di altri due film in circolazione? Paulette di Jérome Enrico è una arguta storiella francese dedicata alla signora anziana che si mette a vendere cannabis. Holy motors, invece, presentato a Cannes 2012, è un lavoro inquietante. Oscar, accompagnato dalla bella e vissuta signora Céline, viaggia in automobile per Parigi vivendo diverse vite: padre, mostro, mendicante, boss, assassino, imprenditore. Ma chi è lui veramente? Film sullo smarrimento dell’uomo contemporaneo, sull’assenza di personalità, sulle metamorfosi attoriali. L’uomo è attore di sé stesso e incapace di vivere la sua vera vita? Tante domande in un film “diverso”, cerebrale e disumano, percorso da un clima di morte. Morboso, allucinato, notturno, il film scorre implacabile e lento come una ferita che non si vuole chiudere.

I più letti della settimana

Il sorriso di Chiara

Abbiamo a cuore la democrazia

Carlo Maria Viganò scismatico?

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons