Quando lo spot è legale
Pippo Lo Bello, catanese, medico radiologo, sposato e con tre figli non ci sta alla rassegnazione o all’epitaffio sull’impegno civico: fanno tutti così e non possiamo farci niente. Non cede né all’una, ne all’altro e idea uno spot sulla legalità per modificare le cattive abitudini dei suoi concittadini.
«Vedendo l’illegalità crescente non solo a livello di criminalità organizzata o sui fronti della pubblica amministrazione o ancora nei comportamenti spiccioli di ogni giorno ho capito che non potevo stare con le mani in mano». Questa è la decisa confidenza di Pippo: mite nei modi, ma ferreo e tenace quando si lavora sul bene comune. Per mettere insieme la parte sana della città, ha dato vita assieme a Mimma, Salvo e altri amici del Movimento dei Focolari all’associazione di volontariato Cives pro civitate (Cittadini per la città). Dal marzo 2009 il gruppo di lavoro si è impegnato sul fronte dell’educazione alla legalità con vari convegni e con campagne civili, oltre agli incontri nelle scuole. Quest’anno l’idea è stata quella di realizzare uno spot per arrivare in modo diretto a più gente possibile con un linguaggio semplice e un messaggio veloce. «Avevamo già realizzato nel 2011 una campagna con dei manifesti giganti, affissi in sette città del catanese su cui campeggiava la scritta: “Col contributo di ognuno cresce la legalità”. Piazzati in punti strategici per la vita della comunità – spiega Pippo – volevano essere una sollecitazione a spezzare quella logica che vuole premiare chi agisce a danno dell’altro o in modo illegale per dar risalto invece ai piccoli gesti che possono dare una svolta alla cultura criminale e far crescere una società civile impegnata per tutti».
Lo spot di 49 secondi realizzato a fine 2012, a spese dell’associazione e con la partecipazione di un noto attore siciliano, Enrico Guarneri, mette sotto i riflettori alcuni comportamenti illeciti che hanno come protagonisti i giovani, ma che toccano trasversalmente anche gli adulti: guida spericolata, uso di droghe, alcolismo, dispregio dell'ecologia, violenza sulle donne, imposizione del "pizzo".
«Non vuole esser un atto d’accusa contro i giovani – precisa Pippo –, ma un invito al risveglio delle coscienze. Vorrei che si abbandonassero tutti quei comportamenti devianti e illegali che minano dal di dentro la nostra convivenza civile».
Realizzato con attori volontari e amici, in maniera molto semplice ed essenziale, il video non aveva lo scopo di candidarsi ad un premio o di avere riconoscimenti pubblici, ma di trasmettere un messaggio di educazione civica.
Lo spot, una volta pronto, è stato rifiutato dalle tv, che chiedevano un pagamento per la messa in onda, poiché secondo i loro canoni si trattava di pubblicità. Un sito web locale saputo del rifiuto ne ha dato risalto con un articolo e gli esiti sono stati davvero imprevedibili. Il Co.re.com. (Comitato regionale per le comunicazioni) ha sposato la causa, ha fatto trasmettere lo spot su Rai Sicilia e ha previsto l’inserimento del video anche nei programmi dell’accesso. Anche il conduttore di un popolare talk show, trasmesso dalla tv di un grande gruppo editoriale siciliano, ha ospitato sia lo spot che l’associazione. Proprio all’inizio della settimana lo stesso si è ripetuto su Rai 3 Calabria.
Intanto la possibilità di trasmettere il breve video si sta allargando anche a Puglia e Campania, dove il Co.re.com. ha manifestato interesse per il prodotto. L’azienda per il trasporto pubblico di Catania, a marzo di quest’anno, ha deciso poi di trasmetterlo sui monitor dei pullman sostenendo le spese per i sottotitoli, visto che il video scorreva muto per non disturbare conducente e passeggeri. Inoltre lo spot è stato iscritto, unico tra quelli realizzati sull’isola, al concorso ONP award indetto dalla Fondazione Pubblicità progresso: inatteso anche il piazzamento al 14° posto tra i vari candidati.
Certo questi risultati sorprendono per primo lo stesso Pippo che si capacita a stento dell’eco avuta e dell’interesse che l’iniziativa ha suscitato e continua a suscitare. Ma nutre una segreta speranza: «che tanti giovani scatenino il loro estro e la loro inventiva e a costo quasi zero realizzino altri video o altri spot che siano davvero segnali legali per la nostra terra e per l’Italia». Se lui ce l’ha fatta perché non altri? Il cantiere legalità del Progetto Italia, voluto dal Movimento dei Focolari, ha accolto l’iniziativa e magari ne sarà il moltiplicatore anche in altre regioni.