Quando l’arrivo dei figli mette in crisi la coppia: un’esperienza di rinascita familiare
Siamo Lorena e Guido e abbiamo tre bimbi di 8, 7 e 5 anni. Partecipiamo ad un incontro mensile in cui ci ritroviamo per fare il punto del nostro percorso come coppia. Nonostante gli imprevisti che spuntano sempre prima di varcare la soglia di casa, non perdiamo mai questo appuntamento che sentiamo importante per il clima di semplicità, di ascolto e di condivisione che si è instaurato tra noi.
Ci siamo scelti e sposati per amore dopo un breve fidanzamento e un corso con il nostro parroco, perché entrambi crediamo che il Sacramento dia un grosso aiuto. Ma con l’arrivo dei bimbi tutto è stato sconvolto: orari, pasti, passatempi e il nostro rapporto ne ha risentito. Brevi comunicazioni di servizio, messaggi attaccati ovunque, stanchezza… L’ordinarietà, la fatica della quotidianità sembrava spegnerci.
Poi un’amica di mia cognata, con la scusa di presentarci il giornalino Big Bambini in gamba, è venuta a trovarci: c’era disordine dappertutto, ma lei si è seduta sul divano con i nostri figli e li ha catturati con racconti e immagini.
Li sentivamo ridere e intervenire senza litigare. Addirittura dopo mezz’ora erano lì con pennarelli e biro, ognuno con un giornalino diverso. «Cos’è, un miracolo?», ha chiesto Guido. «È la magia di Big», ha risposto l’amica di mia moglie. Ci ha fatto sedere attorno al tavolo in cucina e ci ha mostrato l’inserto per gli educatori. Vedendo i nostri ragazzi entusiasti, abbiamo fatto due abbonamenti e, nell’attesa che arrivassero, lei ci portava altre copie in omaggio.
È iniziato così il nostro “percorso Big”, perché di un percorso di crescita si è trattato. Sembra un giornalino per bimbi, come tanti che si trovano nelle edicole, con spazi da colorare, vignette da leggere e giochi da fare insieme.
In realtà, dopo le avventure della Big band, con il racconto sempre a pagina 8, s’incomincia a capire che non è come gli altri giornalini! Fantastiche poi sempre le ultime due pagine, 22 e 23, con la Famiglia Amici che conclude il tutto con un tocco di poesia.
Ogni volta l’inserto per educatori, se vissuto personalmente e come coppia, ha degli aiuti e dei consigli straordinari perché pensati e curati da esperti.
Potremmo citare quelli del numero Litighiamo bene in cui ci siamo riconosciuti perfettamente in Teo e Remi, i principini litigiosi, che guardavano solo i difetti in chi avevano difronte. «Imparare a litigare bene può essere molto meglio che non litigare affatto», avverte Mario Iasevoli. Come diceva Freud, «se due individui sono sempre d’accordo su tutto, vi assicuro che uno dei due pensa per entrambi».
Potremmo citare quelli di Ci fidiamo di te, Woff!, che sviluppa l’argomento della fiducia, e come grazie a Patrizia Bertoncello abbiamo capito che occorre rafforzare quel senso di benessere proveniente dall’aver chiesto scusa e chiarito attraverso un’adeguata riflessione.
Ringrazio Ezio Aceti perché mi ha aiutato a valorizzare mia moglie, ma anche a riscoprire il mio ruolo genitoriale. Prima era Lorena che andava a parlare con gli insegnanti, da un anno lo faccio io e questo ha aiutato a crescere me e inoltre i miei figli hanno preso coscienza delle loro responsabilità.
Senza l’aiuto delle altre famiglie di questo gruppo e senza Big non ce l’avremmo fatta a superare la crisi che rischiava di portarci alla separazione.
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