Quando la generosità va a meta

Domenica 31 a Udine tre squadre della massima serie di rugby si confronteranno in un triangolare di beneficenza: l'obiettivo è dare una speranza ai bambini colpiti da neuroblastoma
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Tre squadre della massima serie di rugby per dare una speranza ai bambini colpiti da neuroblastoma – un tumore dell'età infantile – e alle loro famiglie: è quanto accadrà a Udine domenica 31 agosto, quando il Marchiol Mogliano, il Petrarca Padova e il Rugby San Donà si confronteranno in un triangolare di beneficenza alle 16 al Rugby Stadium Otello Gerli (via del Maglio, 8).

L'obiettivo è sostenere, tramite i fondi raccolti grazie alla generosità degli spettatori, l'Associazione italiana neuroblastoma e l'Associazione Luca Onlus: la prima, nata nel 1993 per volontà di genitori e medici presso l’Istituto Gaslini di Genova, ha lo scopo di sostenere la ricerca scientifica sul neuroblastoma e sui tumori solidi pediatrici; mentre la seconda, nata nel 1999 per opera di una coppia di genitori che avevano affrontato la malattia del figlio, sostiene i bambini in cura presso gli ospedali della regione e i loro genitori fornendo un aiuto economico e sostegno psicologico, oltre a contribuire all'acquisto di apparecchiature mediche – è grazie ad essa che nel 2006 è stata aperta la sezione oncoematologica nel reparto di pediatria dell'ospedale di Udine.

Ad organizzare il tutto è la società Rugby Udine 1928 ASD per ricordare Zaccaria Muraro, figlio di Andrea, ex giocatore del Petrarca e della nazionale ed ora allenatore all'interno della società friulana. Zaccaria è stato colpito appunto da neuroblastoma, e nell'agosto del 2012, all'età di nemmeno due anni, è «diventato un angelo»: proprio per questo il torneo è stato battezzato «Il giorno degli angeli», ricordando non solo Zaccaria, ma anche tutti gli altri bambini che ci hanno lasciato a causa di questa malattia e le loro famiglie.

L'ingresso è libero, lasciando la possibilità ad ognuno di fare un'offerta: «Siamo coscienti del rischio, se così lo vogliamo chiamare, che si corre mettendo semplicemente una cesta o una scatola in cui raccogliere quanto ciascuno liberamente vorrà dare – ammette Andrea Muraro -, ma abbiamo comunque scelto di non far pagare un biglietto d'ingresso: volevamo mantenere così il significato originario del gesto del dono, che è appunto libero. Poi, non resta che confidare nella generosità di chi verrà ad assistere». E non soltanto di chi ci sarà di persona: l'invito è infatti, per coloro che non potessero recarsi allo stadio, a sostenere le associazioni con una donazione seguendo le indicazioni fornite sui loro siti www.neuroblastoma.org e www.associazioneluca.it

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