Quando il primo tricolore sventolò nella Cittadella
L’11 marzo 1821 l’insurrezione piemontese partì dalla città di Alessandria, dove si erano radunati patrioti provenienti da ogni parte del Piemonte, che chiedevano alla monarchia sabauda di unificare l’Italia. Promotore del moto rivoluzionario fu Santorre di Santarosa che, assieme ad altri generali, diede vita ad una insurrezione dei reparti militari di Alessandria, subito imitati dai presidi di Vercelli e Torino. Il comandante Isidoro Palma occupò la Cittadella e sul pennone issò il tricolore. Era la prima volta che quello che poi divenne il simbolo dell’Italia unita, sventolava. Ma tutto si concluse malamente per il ripensamento del principe reggente, Carlo Alberto, a sua volta costretto dal Re, Carlo Felice, che gli impose di rimettersi al suo volere. L’avventura del Santarosa, cantata anche dal poeta Carducci, e degli altri carbonari terminò tragicamente: il neonato governo costituzionale cadde dopo neppure due mesi ed il sogno dei rivoluzionari si infranse.