Quando il lavoro diventa evento
A Scampia, noto quartiere di Napoli, un gruppo di studentesse che frequentano ancora il liceo,ha creato una società che si occuperà di cultura e grandi manifestazioni
Stanno organizzando una grande festa all’ombra delle “Vele”, per mostrare
che il loro quartiere, Scampìa, non è soltanto il simbolo negativo di una
Napoli ferita dalla violenza e dalla camorra. Dopo aver frequentato un corso
di formazione, grazie al Programma operativo nazionale “Competenze per lo
sviluppo”, dieci studentesse del liceo Elsa Morante hanno dato vita ad una
propria società, la “Cultura ed eventi”, e si sono messe al lavoro per
evidenziare gli aspetti positivi del proprio territorio.
che il loro quartiere, Scampìa, non è soltanto il simbolo negativo di una
Napoli ferita dalla violenza e dalla camorra. Dopo aver frequentato un corso
di formazione, grazie al Programma operativo nazionale “Competenze per lo
sviluppo”, dieci studentesse del liceo Elsa Morante hanno dato vita ad una
propria società, la “Cultura ed eventi”, e si sono messe al lavoro per
evidenziare gli aspetti positivi del proprio territorio.
Aiutate da insegnanti e studenti, stanno preparando la festa per il decennale della
loro scuola, unico liceo in un quartiere vasto e degradato. La sfida è stata
vinta: l’istituto propone tutti gli indirizzi di studio e gli allievi sono
più di 800, ma i momenti critici non sono mancati. L’anno scorso, ad
esempio, un incendio ha completamente devastato la sede di via Monterosa,
rendendola impraticabile per tre mesi. “Le difficoltà non mancano – spiega
il dirigente scolastico, Carlo Antonelli– eppure non sono legate
strettamente ai quartieri dove operiamo, Secondigliano e Scampìa, ma ad una
realtà, come quella di Napoli, che è globalmente difficile”.
loro scuola, unico liceo in un quartiere vasto e degradato. La sfida è stata
vinta: l’istituto propone tutti gli indirizzi di studio e gli allievi sono
più di 800, ma i momenti critici non sono mancati. L’anno scorso, ad
esempio, un incendio ha completamente devastato la sede di via Monterosa,
rendendola impraticabile per tre mesi. “Le difficoltà non mancano – spiega
il dirigente scolastico, Carlo Antonelli– eppure non sono legate
strettamente ai quartieri dove operiamo, Secondigliano e Scampìa, ma ad una
realtà, come quella di Napoli, che è globalmente difficile”.
L’appuntamento è per il 29 maggio in viale della Resistenza. Alla manifestazione, dal
titolo il “Sapore del Sapere”, porteranno la propria testimonianza tante
persone che quotidianamente combattono contro i pregiudizi e l’illegalità.
“Questa esperienza di formazione e di lavoro ha una valenza fortissima per
il territorio perché – commenta il preside – qui mancano le buone pratiche,
gli esempi positivi per poter pensare in maniera diversa. C’è una sorta di
determinismo: si pensa che le cose debbano andar male, invece ci sono altre
possibilità. In questi contesti – aggiunge Antonelli – a volte i giovani
possono contare solo sulla scuola, che ha una funzione primaria, decisiva,
nella loro formazione”.
titolo il “Sapore del Sapere”, porteranno la propria testimonianza tante
persone che quotidianamente combattono contro i pregiudizi e l’illegalità.
“Questa esperienza di formazione e di lavoro ha una valenza fortissima per
il territorio perché – commenta il preside – qui mancano le buone pratiche,
gli esempi positivi per poter pensare in maniera diversa. C’è una sorta di
determinismo: si pensa che le cose debbano andar male, invece ci sono altre
possibilità. In questi contesti – aggiunge Antonelli – a volte i giovani
possono contare solo sulla scuola, che ha una funzione primaria, decisiva,
nella loro formazione”.