Quando i fiori spuntano in carcere
Un progetto innovativo a Cuneo. E Regione e Stato firmano l'intesa per la costruzione di due nuovi istituti in Piemonte
I primi fiori coltivati in serra dai detenuti del carcere di massima sicurezza di Cuneo sono stati consegnati in Provincia alla presidente Gianna Gancia e all’assessore all’Istruzione Licia Viscusi. La Provincia ha finanziato i docenti del progetto formativo nato dalla collaborazione tra Casa Circondariale e Istituto “Virginio” di Geometri e Agraria di Cuneo.
L’attività ha avuto inizio lo scorso novembre, coinvolge due insegnanti del “Virginio” e vede tuttora impegnati dodici detenuti che coltivano fiori nella nuova serra realizzata nell’area verde interna al carcere. Il progetto potrebbe crescere in futuro con l’intervento dei Comuni vicini ai qualiè stato proposto di acquisire parte della produzione florovivaistica dei detenuti anche arredando aiuole appositamente riservate per i fiori provenienti dalla serra del carcere o con contributi economici per sostenere l’attività formativa. Al momento sono sei i Comuni che hanno dato la disponibilità in tal senso e sarà presto realizzata una convenzione per regolamentare le forme di collaborazione.
L’Istituto agrario ha fornito consulenza tecnica per il completamento degli impianti della serra, la progettazione e la realizzazione del corso tecnico pratico il cui obiettivo non è solo quello di fornire competenze ed abilità ai detenuti per la gestione di una attività produttiva in serra, ma anche di impiegare proficuamente il tempo in carcere, acquisire una formazione specifica spendibile all’esterno al termine del periodo di reclusione e creare un ponte visibile tra il carcere e il territorio attraverso la produzione e commercializzazione di piante.
Una bella iniziativa di socializzazione e di educazione e reinserimento per i carcerati, che arriva proprio mentre la Regione Piemonte ha siglato a Roma l’intesa istituzionale per la localizzazione delle aree destinate alla realizzazione delle nuove infrastrutture carcerarie. L’intesa prevede la realizzazione di un istituto penitenziario, con una capienza di 450 detenuti, a Torino e di un padiglione detentivo di 200 posti ad Alessandria. Il nuovo carcere di Torino, costerà circa 40,5 milioni di euro, mentre il padiglione che amplierà l’istituto penitenziario di Alessandria, in località San Michele, avrà un costo di circa 11 milioni di euro.
Dal punto di vista architettonico, obiettivo del Piano carceri è realizzare istituti tecnicamente e funzionalmente adatti a migliorare le condizioni di vita dei detenuti, ampliando gli spazi e favorendo le attività riabilitative, e a garantire al tempo stesso un elevato livello di sicurezza, ottimizzando il lavoro degli agenti di Polizia Penitenziaria. La realtà attuale è quella di carceri che scoppiano, con un numero di detenuti ben al di sopra di quello che sarebbe adatto alle strutture. In Piemonte sono 5.178 detenuti sono ospitati in 13 istituti penitenziari.