Quando i Carismi parlano
Un seminario interdisciplinare a Loppiano evidenzia il rapporto tra le istituzioni e le ispirazioni religiose, che attraverso una proposta spirituale hanno inciso sulla vita civile.
«È la prima volta che studiosi delle più varie discipline s’incontrano per interrogarsi sul ruolo che i carismi hanno avuto ed hanno nella teoria e nella pratica della vita civile». Con queste parole Luigino Bruni, docente di economia e massimo esperto del progetto Economia di comunione, ha aperto i lavori del seminario internazionale dal titolo Il principio carismatico in economia e nella vita civile: storia, teoria e buone pratiche, tenutosi a Loppiano, il 27 e 28 maggio scorso.
«Siamo veramente lieti – ha proseguito Bruni- che questo avvenga qui a Loppiano, e in particolare all’Università Sophia ed al Polo industriale “Lionello Bonfanti”, che di un particolare carisma sono realizzazione ed intendono esserne espressione».
Circa sessanta gli studiosi convenuti, appartenenti alle più varie discipline, dall’economia, alla sociologia, al diritto e alla teologia – solo per citarne alcune. I presenti, provenienti da varie parti del mondo, appartenevano a diverse religioni o non avevano un particolare riferimento religioso.
Caloroso il saluto di benvenuto del preside dell’Istituto universitario Sophia, Piero Coda, a nome di tutto il corpo accademico. Coda ha evidenziato la rilevanza dell’evento sia per la numerosa e qualificata presenza di studiosi, sia per l’originalità e l’attualità del tema scelto. Il riferimento al principio carismatico si è rivelato in singolare consonanza con la missione stessa che Sophia ha ricevuto sin dalla sua fondazione: «insegnare quella Sapienza che ci fa “partecipare ai disegni di Dio sull’umanità e disegnare sulla folla ricami di luce”, partecipando alle sue prove, alle sue sofferenze e fermentando la filosofia, la teologia, le scienze economiche, politiche, ecc., col lievito dell’amore». Così si è espresso Coda e ha continuato: «l’università intende essere luogo d’incontro, laboratorio di dialogo tra persone, discipline, culture, una casa per tutti».
Molteplici, quindi, le prospettive culturali da cui si è guardato al «principio carismatico e alla vita civile». E’ emerso che il carisma può esprimersi sia come strumento di potere o come dono posto a servizio del bene comune. Basti pensare all’innegabile talento comunicativo e persuasivo dei dittatori che hanno segnato le vicende umane antiche e recenti o al carisma «mite» di uomini come Gandhi, Martin Luther King, Francesco d’Assisi o Benedetto da Norcia. Diversi modi di contribuire alla storia del mondo.
E proprio sul contributo delle millenarie abbazie benedettine alla vita civile si è concentrata la relazione introduttiva al convegno presentata da Bruno Frey, uno dei maggiori economisti europei, che ha evidenziato in modo sorprendente come quest’esperienza può dire tanto anche al modo in cui le organizzazioni – e tra queste le imprese – possono essere governate ai giorni nostri.
Tra momenti in plenaria e numerose sessioni parallele sono stati presentati contributi di notevole livello scientifico, che hanno evidenziato, tra l’altro, l’impatto nelle diverse dimensioni del vivere civile hanno avuto persone come Martin Luther King e Teresa d’Avila, Josemaría Escrivá, Chiara Lubich e altri ancora. «Nell’oggi della vita d’impresa l’ars combinatoria (arte combinatoria) dei manager deve sapersi orientare sempre più a gestire le motivazioni connesse anche alla dimensione valoriale della vita civile», ha affermato Stefano Zamagni, economista italiano.
Dalle conclusioni, affidate a Luigino Bruni, a Helen Alford e Barbara Sena, è emerso che il principio carismatico può offrire ancora prospettive e vie nuove per il futuro della società civile. Al tempo stesso, Carisma e Istituzione sono chiamati a vivere in una continua e sinergica relazione, dove alla forza innovativa del Carisma si accompagna la forza diffusiva dell’Istituzione. Ciò che di buono nasce da un singolo o da un gruppo viene, grazie all’Istituzione, offerto a beneficio di tutti. Un esempio è l’Economia di Comunione: nata da un carisma, quello di Chiara Lubich, e proposta all’attenzione della Chiesa intera da Papa Benedetto XVI con l’enciclica Caritas in Veritate.
Non poteva mancare un contributo artistico. Quello offerto da Paolo Vergari al pianoforte è stato di assoluta eccellenza: «un momento davvero carismatico!», l’ha definito qualcuno.
Il successo dell’iniziativa ha spinto gli organizzatori a lanciare un’agenda di lavori condivisi anche per il futuro. E’ stato un laboratorio di vita oltre che di pensiero. Possiamo avere fiducia, e non certo in modo qualunquista. Si tratta di una fiducia fondata su dati di fatto. I Carismi parlano ancora, nella Chiesa e nella società, ma non si può soltanto stare a osservare, bisogna saperli ascoltare e farne emergere i frutti.