Quando fuori piove
Danzare è un gesto ancestrale. Ogni passo di danza è abbracciare una parte dell’inconscio colletivo, che riporta agli albori dell’umanità. La danza alle volte può essere gioiosa. E una delle sue espressioni più gioiose è senza dubbio il tip-tap. Pura esplosione di vita. Chi ama il tip tap, non può non essere legato a uno dei musical più iconici di Broadway, Singin’ in the Rain.
Ricordo: quando l’ho visto per la prima volta sono rimasto incantato. Mi ballavano anche le farfalle nello stomaco. Sceneggiatore di questo straordinario capolavoro è stato Adolph Green, noto per la sua collaborazione con Betty Comden, durata più di 60 anni. Insieme formarono uno dei più celebri duetti di autori di testi per il teatro e il cinema musicali del XX secolo. Green è morto il 23 ottobre 2002, 22 anni fa. E oggi, giorno di pioggia, mi piace ricordarlo.
In Singin’ in the Rain il potere della musica e della danza è travolgente. Straripante. Uscito nel 1952 – e interpretato dagli straordinari Gene Kelly, Debbie Reynolds e Donald Oconnor – è una celebrazione della leggerezza, della purezza e della voglia di vivere, anche quando la vita presenta delle difficoltà. La scena indimenticabile in cui Gene Kelly canta e balla sotto una pioggia torrenziale è il momento più emblematico: con passi di danza e sorrisi, Kelly trasforma una giornata di pioggia in un’esperienza esultante, in un’esplosione di libertà. Mentre canta la celebre canzone composta da Arthur Freed e Nacio Herb Brown, lui salta tra le pozzanghere e apre l’ombrello solo per girarlo tra le mani come una compagna di ballo.
È un messaggio potente: la felicità non sta nel mondo di fuori, sta dentro di noi, è uno stato d’animo che possiamo scegliere, a dispetto di ogni ostacolo. Il musical è costellato di numeri musicali che sprigionano una gioia contagiosa, che fa quasi dimenticare che la storia si svolge in un periodo difficile per i protagonisti.
Singin’ in the Rain è anche un omaggio al mondo dello spettacolo e al passaggio dal cinema muto a quello sonoro, raccontato con ironia e un pizzico di nostalgia. La leggerezza con cui i personaggi affrontano le loro sfide e il desiderio di reinventarsi sono un messaggio universale di ottimismo. Di non mollare mai. Singin’ in the Rain ricorda che è doveroso custodire dentro di sé la gioia e trasmetterla agli altri, anche (anzi, soprattutto) quando le cose non vanno proprio come vorremmo. Quando fuori piove.
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