Può aiutare tutti noi a comprendere come la comunità cristiana stia vivendo in una situazione non facile nella quale è difficile esprimere pareri dall’esterno, soprattutto senza conoscere fatti e meccanismi profondi e sprovvisti della sensibilità della cultura del posto.

 

Il sito ufficiale della Conferenza Episcopale Indiana comunica, infatti, che è stata esposta una denuncia nei confronti sia dell’editore che del distributore del libro di testo per le scuole elementari che riporta la figura di Cristo che aveva suscitato reazioni da parte della comunità cristiana, generando tensioni in diverse parti del Paese. Suor M.Thaddeus Syiemiong, la direttrice della scuola, St. Joseph Girl’s Higher Secondary School, aveva nei giorni scorsi invitato i genitori a restituire il testo le cui figure “avevano provocato dolore e choc alla comunità cristiana”, ha sottolineato Mons. Dominic Jala, l’arcivescovo salesiano di Shillong.

 

Ciò che mi pare importante sottolineare è la chiarezza, ma anche la sobrietà del comunicato.

Inoltre, di grande valore e di esemplare acutezza è, poi, l’intervento del Segretario Generale della Conferenza Episcopale Indiana (CBCI), l’arcivescovo Stanislaus Fernandes of Gandhinagar, che, nel corso dei lavori della plenaria, in svolgimento a Guwahati, presentando il suo rapporto biennale, ha affermato che i problemi che i cristiani si trovano a dover affrontare oggi in India hanno spinto i vescovi a formare un comitato ad hoc per rivedere “i nostri metodi di evangelizzazione”.

 

L’arcivescovo gesuita non ha risparmiato affermazioni forti sulla situazione attuale affermando che essa causa spesso ‘danno di immagine morale’ oltre che a ‘provocare divisione all’interno delle comunità’. Sono considerazioni che mettono in rilievo la maturità di una Chiesa e di una comunità che si sta interrogando sulla sua vita e sulla sua presenza di testimonianza all’interno dell’immensa nazione asiatica e della sua cultura e tradizioni.