Qualcosa si è spezzato
Presentato l'audiolibro della San Paolo sui testi di Rosario Livatino
Sono le 8.30 di venerdì 21 Settembre 1990: lungo la SS640 che collega Canicattì ad Agrigento, da solo e senza scorta, il giudice Rosario Livatino, 38 anni, si reca al lavoro, in tribunale. È un bersaglio facilissimo e, infatti, è un attimo: quello che sembra essere un semplice sorpasso è in realtà un vero agguato. Il “giudice ragazzino”, così come lo aveva chiamato Francesco Cossiga, che si occupa di inchieste e di processi alla criminalità di grande importanza, è braccato dai sicari, e la fuga fra le sterpaglie è inutile.
A vent’anni esatti da quel feroce massacro, esce per i tipi della Multimedia San Paolo un audiolibro dal titolo Qualcosa si è spezzato, quinto volume del Progetto culturale Phonostorie dedicato ad alcuni illustri personaggi del XX secolo a cura di Caritas italiana e Centro europeo risorse umane.
Artisti, giornalisti, campioni dello sport, hanno voluto dare voce al pensiero del giudice Livatino, nella fattispecie ad alcuni suoi più significativi scritti, mettendone in risalto la novità del pensiero «nell’essere magistrato nella società di oggi, con una limpida testimonianza di vita cristiana vissuta con rigore, fedeltà e discrezione».
Qualcosa si è spezzato è stato presentato durante una conferenza stampa martedì 5 Ottobre nella prestigiosa sala Marconi della Radio Vaticana, a Roma. Condotti da Gianni Bianco, giornalista di Raitre e presente tra le voci narranti, i vari interventi hanno mostrato forma e contenuto di un progetto di alto profilo.
Mite Balduzzi, che ha curato la scelta dei testi e ha composto le musiche originali, ha messo in risalto come l’audiolibro sia il risultato della fusione di diverse arti: letteratura, recitazione, musica appunto, dove ogni contributo non è mai solo un sottofondo, ma un vero attore accanto alle voci narranti. Queste ultime, poi, sono state scelte non solo tra quelle di attori professionisti, ma anche tra altri protagonisti della vita civile, che hanno prima di tutto condiviso un progetto e un’idea, e poi hanno prestato la propria voce.
Ecco allora Giulio Scarpati e Simonetta Solder, Giorgio Marchesi e Gianni Bianco, Nicola Legrottaglie e Luca Toni, per arrivare a Emiliano Viviano e Antonella Ruggiero che canta l’inedita Figlio di mare, composta per l’occasione; il libro e il Cd costituiscono dunque un unico e coerente percorso nell’anima e nella mente di Livatino.
Qualcosa si è spezzato ci restituisce una figura che, perché ancorata al vero e al bello, è ancora di straordinaria attualità. Non a caso è in corso per lui il processo di beatificazione; non a caso Benedetto XVI, durante la recentissima visita a Palermo, lo ha presentato come un modello al quale fare riferimento per operare il bene e contrastare il male: una «splendida testimonianza di giovani cresciuti come piante belle, rigogliose».
Il volume dunque esce nel momento forse più appropriato per l’attualità italiana, anche perché siamo alla vigilia della Settimana sociale dei cattolici italiani che si terrà a Reggio Calabria dal 14 al 17 Ottobre: è forse proprio per questo che monsignor Giuseppe Merisi, presidente della Caritas italiana, ha messo in risalto come la figura di Livatino servitore dello Stato, alla luce del Vangelo, ponga alti interrogativi e mète ambiziose per chi si impegna nel sociale.
«Livatino – ha detto – ha fatto del suo luogo di lavoro uno spazio di incontro con Dio e con il fratello, avvicinandosi ai problemi e facendosi carico delle piaghe che nel quotidiano la sua gente viveva, ponendosi, senza volerlo, come fulgido esempio dell’agire sociale, dell’agire per l’altro».
A Merisi fa eco Maria Voce, avvocato e presidente del Movimento dei Focolari che nella sua prefazione augura che l’opera del giudice sia «un auspicio ed una applicazione del principio evangelico dell’amore reciproco che nella vita di Rosario Livatino ha trovato spazio e visibilità».