I quadri dell’amicizia nella giornata di Serie A

Il calcio e lo sport sono innanzitutto passione, amicizia, condivisione. L’esempio offerto in due episodi accaduti durante l’ultimo turno del campionato nazionale di serie A
Calcio Foto Claudio Grassi/LaPresse 9 Ottobre 2022

Dopo gli incredibili e scandalosi incidenti con 125 morti e oltre 200 feriti, avvenuti all’interno di uno stadio in Indonesia, in cui l’invasione dei tifosi ha tentato di aggredire i giocatori della loro squadra a causa della sconfitta, il calcio riesce, in qualche modo, a regalare immagini che dovrebbero diventare icone. Cioè veri e propri quadri da ammirare, da visitare in un museo prima di calcare i campi ogni weekend.

Troppo spesso gli innumerevoli impegni sportivi, la serrata competizione tra i club, gli interessi economici che ormai rincorrono un pallone, dissolvono le emozioni e la semplicità di alcuni gesti nella fluidità delle notizie e dei social network.

Eppure due scene della giornata di campionato trascorsa meritano la cornice attraverso cui ogni tifoso, ogni addetto ai lavori dovrebbe rispecchiarsi, in questo “museo dell’amicizia in Serie A” per non dimenticare che il calcio e lo sport sono innanzitutto passione, amicizia, condivisione.

Durante Milan-Juve, che ha visto i campioni d’Italia vittoriosi sulla “Vecchia Signora”, le telecamere della diretta tv, hanno indugiato tra gli spalti su una coppia di amici, due signori adulti e brizzolati, ognuno con la maglia della sua squadra del cuore, rossonera e bianconera, che assistevano insieme al big match di sabato.

In realtà al Meazza succede spesso di vedere tra gli spalti tifosi avversari seduti uno al fianco dell’altro. In questo caso i gesti, però, hanno trasmesso emblematicamente l’autenticità del rispetto, dell’amicizia e anche dell’ironia più forti di vittorie o sconfitte: alla rete di Tomori, tra l’euforia dei rossoneri, l’uomo con la maglia del Milan ha avvolto il suo amico con la maglia juventina in un abbraccio empatico seguito da uno scambio di empatici sorrisi, rendendo sostenibile il dispiacere dello sconfitto.

Al raddoppio di Brahim Diaz, mentre San Siro esplodeva di gioia, il tifoso bianconero si è concesso un applauso forse compiaciuto dallo spettacolo a cui stava assistendo, nonostante la prestazione deludente di Bonucci e compagni, tra i sorrisi ammirati e compiaciuti verso il suo amico milanisti gioioso per il risultato.

Si può dire che solo l’amicizia riesce a tenere unite le fazioni opposte in modo genuino e le rivalità riescono ad essere tenute a bada, senza perdere il piglio della passione, forse la prima sensazione che un rapporto amichevole deve esser capace di rispettare.

L’altro quadro apprezzato nel “museo dell’amicizia in Serie A” lo offrono due calciatori. Bonazzoli e Verdi sono i protagonisti di un insolito “terzo tempo”. Il primo, centravanti tra le fila della Salernitana, il secondo fantasista in forza al Verona, al termine della partita vinta dai campani per 2 reti a 1 in una gara tesa e molto fisica, si sono accomodati sugli scalini del tunnel degli spogliatoi, gustando e condividendo una pizza, come avviene tra amici dopo le partite amatoriali.

Sono stati immortalati in una foto in cui migliaia di giovani e appassionati si possono rivedere, magari dopo le consuete partite a calcetto settimanali.

I due calciatori, insieme nella Salernitana durante la passata stagione e amici da quando vestivano la maglia del Torino, hanno sospeso, chissà, tra un trancio e l’altro, ogni commento post-partita, magari raccontandosi aneddoti della loro esperienze, delle avventure sportive o di vita privata che stanno vivendo.

I “quadri” d’amicizia, di rivalità e di simpatia, sono rare opere d’arte nel contesto plastificato e fin troppo omologato anche del calcio.

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