Psicopedagogia del conflitto
Oltre il 70 per cento dei casi di divisione tra coniugi ha conseguenze penali. Che significa liti infinite, processi, rancori che non si cancellano. Ma soprattutto traumi per i bambini. Per questo Maria Martello, giudice onorario presso il tribunale dei minori e mediatrice famigliare, propone la “psicopedagogia del conflitto”, ovvero un aiuto per imparare a gestire queste crisi. “In una separazione – afferma – le prime vittime sono i figli Ma non colpevolizziamo i genitori che tendono ad usarli per farsi male. Dopo anni di esperienza ho capito che non possono fare diversamente. Chiedere loro di scindere il ruolo di genitore da quello di coniuge è inutile, perché sono inscindibili. Meglio invece offrire strumenti per trasformare rabbia ed odio in atteggiamento costruttivo. È quello che tentiamo di fare attraverso un corso di formazione per coppie in crisi”. Bambini poveri Se si parla di minori che non hanno da mangiare, da coprirsi, da curarsi, il pensiero corre all’Africa o a certe sacche di sottosviluppo in Asia e America Latina. Lo sapevate che 17 milioni di bambini poveri vivono nell’Unione europea? Tra di noi, tre bambini su dieci vivono in famiglie “sotto la soglia dello stato di povertà”. In testa c’è la Gran Bretagna col 30,1 per cento. Segue l’Italia con il 28,8 per cento dei minori in stato di povertà. Come a dire: la solidarietà comincia guardando alla casa accanto. Mamme in difficoltà Anche se il nome è lunghissimo (“Centro di collegamento strutture che accolgono gestanti e mamme con bambino”, tel. 06/61663172), in dieci mesi a Roma ha avuto 375 richieste di aiuto. Da chi? Da donne in attesa (102), mamme con un bambino (194), soprattutto straniere (219) ma anche italiane (107). Un quadro di disagio sociale vasto ed eterogeneo. Il problema primario: trovare un posto per dormire, per affrontare la gravidanza, per stare col proprio bambino, in attesa di soluzioni migliori. Le cause principali? Difficoltà economiche insuperabili, conflittualità all’interno della propria famiglia, abbandono improvviso da parte del partner. Il centro gestisce la disponibilità delle 15 strutture presenti sul territorio di Roma. Un iniziativa di solidarietà concreta ed immediata, auspicabile in tutte le città. Figli contesi: basta liti Sarà vero? È quanto ci si aspetta dalla legge sull’affidamento condiviso dei figli in caso di separazione o divorzio, in discussione alla Commissione Giustizia della Camera. “L’affidamento condiviso è essenzialmente diverso da quello congiunto, già esistente in Italia dal 1987, ma scarsamente applicabile perché ogni decisione va preventivamente concordata. L’affidamento condiviso, invece, non confonde i ruoli dei genitori, né crea interferenze reciproche nella riguadagnata libertà: la sfera coniugale resta ben distinta da quella genitoriale e la nuova organizzazione di vita prevede essenzialmente una relazione triangolare, in cui i figli chiedono a ciascun genitore ciò che è di sua competenza “. Così spiega Marino Maglietta, presidente di “Crescere insieme”. Speriamo basti un aggettivo per cambiare le cose.