Prove di multiculturalità a Monza
Una delibera del Consiglio di Istituto per favorire l’iscrizione di studenti stranieri
Allargare gli orizzonti e favorire l’apertura culturale vuol dire anche favorire l’iscrizione agli studenti stranieri a parità di requisiti con gli studenti lombardi: è questa la “provocazione” lanciata dal preside dell’istituto superiore Mapelli di Monza. Scelta in perfetta regola poiché deliberata dal consiglio d’Istituto In questo modo sarà facilitato l’accesso ai finanziamenti per i corsi intensivi di italiano. «In sostanza — spiega il preside Antonio D’Alterio — a parità di meriti scolastici e di altre situazioni di carattere generale, la precedenza andrà agli studenti che non hanno la cittadinanza italiana».
Con otto voti favorevoli su 11 e 3 astenuti la delibera dell’istituto ha messo nero su bianco un progetto che il dirigente scolastico cullava da tempo: dare una corsia preferenziale agli stranieri. «Non vogliamo fare discriminazioni, al contrario. Più semplicemente, aumentando la percentuale di studenti svantaggiati sotto il profilo linguistico avremo la possibilità di accedere a finanziamenti regionali per far sostenere ai ragazzi dei corsi intensivi di italiano. In questo modo i professori non dovranno perdere tempo e i programmi saranno rispettati», dice D’Alterio.
Naturalmente la delibera è tutt’altro che gradita dai rappresentanti della Lega i quali hanno inviato una lettera al ministro dell’Istruzione Gelmini per chiedere verifiche sulla validità della provvedimento. Gli studenti del Mapelli sono 1.100 studenti, suddivisi tra liceo scientifico, ragioneria e all’istituto tecnico per geometri, attualmente gli stranieri sono 50, con i nuovi criteri d’ingresso alle classi prime, il loro numero è destinato a salire. Per Tognini, capogruppo dei Lumbard a Monza è un brutto segnale. «Il nostro Paese sta imboccando una deriva pericolosa. Le scuole sono state fatte dagli italiani, per gli italiani e sono pagate da noi». La scelta dei criteri per l’ammissione alle sezioni prime è comunque di esclusiva competenza dell’Istituto, che ha deciso di tirare dritto nonostante le polemiche: «Tutto è fatto per il bene dei ragazzi, altro non ci interessa». Così la pensa il preside.