Proteste contro la leva obbligatoria per gli ebrei ortodossi

La manifestazione per le strade di Gerusalemme conta tra le sue fila rabbini, famiglie, giovani che dietro lo slogan "la Torah sarà vittoriosa" chiedono la revisione di una legge che obbliga al servizio militare anche questa fascia della popolazione ad oggi esclusa perché dedita allo studio della Bibbia
Protesta degli ebrei ultraortodossi

Il Jerusalem Post l’ha definita una delle manifestazioni più imponenti nella storia dello stato di Israele. A inscenarla sono stati migliaia di haredin, gli ebrei ultra-ortodossi. Il motivo di questa discesa nelle strade di Gerusalemme di rabbini, famiglie con bambini, giovani e persone di qualsiasi ceto sociale è stata la decisione comune di protestare contro il disegno di legge per la riforma della leva obbligatoria, che si vorrebbe allargare anche agli ultra-ortodossi. La folla – il quotidiano israeliano parla di trecentomila persone ma altre fonti affermano che poteva arrivare al mezzo milione – ha invaso il centro della città bloccando le arterie principali.

Si è trattato di una manifestazione pacifica anche se ci sono state piccole colluttazioni ed alcuni dei dimostranti han dovuto ricorrere alle cure mediche. Cartelloni di diverso tipo hanno fatto la loro apparizione in segno di una protesta che vorrebbe arrivare, se necessario, alla ribellione civile, come proclamava uno dei placards portati in corteo. I manifestanti – riferisce l'agenzia Fides – hanno esposto cartelli in cui tra l'altro chiedevano l'intervento dell'Unione Europea per “difendere la libertà di religione in Israele”, rivendicando con forza che la scelta di religiosa di dedicare la vita allo studio della Torah e del Talmud è incompatibile con il coinvolgimento nelle attività militari. 

In effetti, fin dalla nascita dello Stato ebraico, gli Haredim sono stati esentati dal servizio militare che, invece, devono prestare tutti i giovani d'Israele al raggiungimento della maggiore età. Le motivazioni sono legate al rifiuto da parte di questa parte della popolazione ebraica, di esporsi alla promiscuità della vita di caserma, in una mescolanza di maschi e femmine, che mina la loro educazione morale e li espone alle tentazioni. Soprattutto, però, gli Haredim rifiutano il servizio militare perché a causa della leva, particolarmente lunga ed impegnativa, non potrebbero dedicarsi in modo completo allo studio della Torah. L’esenzione, per contro, permette loro di continuare gli studi rabbinici, che prevedono corsi, anche residenziali, lunghi e molto impegnativi.

La dimostrazione, intitolata “Torah will be Victorious – la Torah sarà vittoriosa" è stata convocata e promossa dai tre consigli rabbinici dei movimenti politici haredi, che condividono una obiezione di fondo nei confronti della pena – fino a due anni di carcere – per coloro che si rifiutano di prestare servizio militare. Proprio questo punto, secondo le posizioni più oltra-ortodosse, vale a criminalizzare gli studi rabbinici della Torah.

L’attuale governo, infatti, non si trova ad essere condizionato dalla pressione dei partiti ultra-ortodossi ed ha potuto presentare in parlamento un disegno di legge che potrebbe arrivare ad una approvazione rapida. Si parla, infatti, di settimane. La proposta prevede l'arruolamento semi-universale obbligatorio anche per tutti i giovani haredim oltre i diciassette anni a partire dal 2017. 

Nel corso della manifestazione si sono recitate preghiere e letti salmi per ottenere un aiuto divino nella soluzione della questione che, oltre ai risvolti politici e sociali, ha contenuti religiosi molto delicati. Le orazioni erano amplificate da altoparlanti disposti ad hoc e si sono concluse con frasi urlate dai partecipanti, in segno di una protesta che ha una forte connotazione religiosa. Si è anche recitata la professione di fede ebraica, lo "Shema Israel" e, alla conclusione, si sono lette alcune risoluzioni, chiedendo al governo di non far passare la bozza di legge, in discussione nelle prossime settimane perché essa "potrebbe danneggiare coloro che studiano la Torah, costringendoli a lasciare gli studi fino a gettarli in prigione, ciò che è uno sradicamento della Torah e un sacrilegio contro il Cielo".

Gli Haredim – nota l’agenzia Fides – costituiscono un gruppo in forte crescita e appartengono alle fasce più povere della popolazione israeliana. Secondo previsioni demografiche dell’Ufficio centrale di statistica (Cbs) e del Taub Centre, fra trent'anni il 78% dei bambini iscritti nelle scuole primarie apparterranno ai due gruppi esonerati dalla leva, cioè gli ebrei ultra-ortodossi e gli arabi. Queste tendenze demografiche spiegano anche le recenti iniziative e proposte per aprire le porte dell'esercito israeliano anche ai cittadini arabi cristiani d'Israele.

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