Proposte per il weekend

Avventura, trasgressione, amicizia, difficoltà di integrazione. C’è n’è per chi vuole rilassarsi e per chi ama pellicole più impegnate. Buona visione...
Un giorno questo dolore ti sarà utile

Anche questa volta le uscite premiano (si fa per dire) tutti i gusti. Si va dall’avventuroso Viaggio nell’isola misteriosa, in 3D, fantastico per ragazzi e famiglie, al fintamente trasgressivo Hysteria, dall’ecologico Qualcosa di straordinario (sulle balene da salvare) al successo francese di Quasi amici, storia di amicizia fra un ricco paraplegico e un giovane nero.
 
 In Knockout di Steven Soderbergh, Mallory Kane (Gina Carano) è una poliziotta spia e sicario insieme: tanti contatti, niente legami. Addestrata nelle arti marziali, contornata da uomini come Michael Fassbender, forse amico, e da Michael Douglas ed Ewan Mcgregor, ambigui dei piani alti, la ragazza dal grilletto facile riempie lo schermo tra duelli, fughe, salti felini e aggressività furente. Soderbergh si diverte con un racconto senza respiro che piacerà a chi ama Gina Carano, bella, forte (ma non fatela parlare, però…), in un film che è un puro divertissement di un regista che ci sa fare, eccome, anche a non impegnarsi più di tanto.
 
Si impegna invece, e parecchio, il nostro Roberto Faenza nell’adattamento del romanzo Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron. Il giovane newyorchese James Sveck (Toby Regbo, nella foto in una scena del film) è insicuro, solitario, delicato. Legge, dice di amare il silenzio, ma quando può, parla molto. Il mondo intorno a lui, la madre instabile, gli amici, i compagni di scuola con cui non lega sono elementi di contorno a un ragazzo che vive in un altro mondo. Solo la nonna lo capisce. Fotografato in maniera luccicante, recitato con impegno, il film getta uno sguardo sull’inquietudine irriflessa degli adolescenti eterni che non riescono a diventare uomini. Forse perché intorno manca l’amore? Faenza ci prova a dirlo, anche se le immagini rischiano di essere laccate e la commozione a portata di mano. Ma il film è sincero. E molti ragazzi rischiano di ritrovarsi.

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