Progetto #Crea, per i migranti che vogliono tornare a casa

Avviato in Senegal dalla ONG Green Cross con il finanziamento del Ministero dell’Interno, il progetto #CREA accompagna gli immigrati nel loro ritorno in patria offrendo consulenza e orientamento per la realizzazione di progetti di sviluppo e di successo
Irrigazione solare per il Sahel (foto di Giada Connestari)

 

Il sogno di Mamadou, che in Italia ha fatto l’operaio, è di produrre gamberetti, mango e karkadè a Fondiougne, in Senegal, dove è cresciuto. Anche Max vuole tornare nella sua patria e coltivare le terre di famiglia, magari realizzando un impianto di irrigazione e un pozzo per aumentare la produzione. Badou invece vorrebbe creare un’azienda agricola e dare lavoro alle persone disabili.

Si tratta solo di alcuni dei sogni e dei progetti degli immigrati che sono dovuti fuggire dal proprio Paese e che ora vogliono tornare a casa e costruirsi un futuro migliore. Per accompagnarli in questo percorso di crescita è nato il progetto #CREA, avviato in Senegal dalla Ong Green Cross in comunione con l’Associazione Progetto Diritti e il finanziamento del Ministero dell’Interno.

Chi vuole tornare a casa e ha un progetto può rivolgersi allo sportello MiRa e richiedere una prima consulenza. Esperti del settore agricolo verificano la riuscita del progetto e seguono le fasi di realizzazione. Si parte dai corsi di alfabetizzazione, fondamentali per gestire gli affari con diverse cooperative che si occupano di amministrare le terre comuni. Secondo i dati raccolti, sono oltre 200 le donne analfabete che grazie a questi corsi hanno imparato a leggere e scrivere. In questo modo si dà loro l’opportunità di avere un ruolo fondamentale anche nello sviluppo economico e nella crescita agricola del proprio Paese.

I seminari prevedono anche lezioni di specializzazione sulle più moderne tecniche agricole di coltivazione, produzione e commercializzazione dei prodotti, in modo tale da poter sfruttare in patria le conoscenze acquisite e portare tecniche nuove e più efficaci. Dall’Italia, l’aiuto concreto prosegue anche in Senegal, qui la Ong distribuisce i semi da poter coltivare e l’attrezzatura per poter migliorare l’attività agricola. In questo modo si cerca di combattere la povertà causata anche dalla desertificazione di molti terreni in Senegal. L’obiettivo rimane comunque quello di dare l’opportunità a tutti di rimanere nel proprio Paese e di poter vivere e lavorare in maniera dignitosa, senza dover fuggire per elemosinare un futuro.

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