Progetti AMU
Tra le molte proposte di progetto pervenute all’Amu negli ultimi mesi, abbiamo scelto alcune microrealizzazioni. Centro educativo San Pedro Ha ormai 7 anni di vita questo centro sorto per iniziativa di una famiglia in un barrio della città di Lambaré, nei dintorni di Asuncion, la capitale del Paraguay per rispondere alle necessità educative della zona – nell’area non esistono scuole pubbliche – e per contribuire a crearne. Partendo dalla scuola materna, il centro ha esteso progressivamente la propria attività fino ad offrire l’intero ciclo della scuola primaria ed anche la secondaria “accelerata”, dove ragazzi già grandi ed adulti possono diplomarsi facendo due anni in uno. Pur essendo riconosciuta dall’amministrazione statale, la scuola – che attualmente accoglie 220 ragazzi – non può usufruire di alcun tipo di finanziamento pubblico. Il metodo educativo applicato rappresenta una novità per il sistema scolastico vigente e fa del centro un punto di riferimento di esperienze e modelli di sperimentata validità. Ora si vorrebbe offrire ai bambini la possibilità di sviluppare le loro attitudini attraverso la costruzione di un laboratorio di scienza e di chimica. “Vogliamo che i bambini – scrive la direttrice Maria de Los Angeles Viera Perez – esprimano la loro voglia di investigare e sviluppino la capacità di dedurre e creare ”. Il costo dell’aula-laboratorio, di 30 mq, completa delle attrezzature, è di 8.700 euro. Ilanthalir: istruzione di base In lingua tamil, ilanthalir significa “teneri germogli”, una bella immagine per indicare i bambini di cui esso si prende cura, che attualmente sono 558. Iniziato nel 1997, Ilanthalir si prende cura di 11 centri rurali e 9 centri urbani nella zona di Tiruchirapalli (stato del Tamil Nadu, nel sud dell’India), assicurando loro l’istruzione di base e, in alcuni casi, il proseguimento degli studi, grazie ai contributi che arrivano sotto forme di sostegno a distanza. L’attenzione si è estesa progressivamente alle famiglie ed alle situazioni ambientali di grave disagio. Tra queste. Il responsabile del progetto segnala una delle più urgenti nel villaggio di Karangulam: sessanta bambini e bambine orfani sono ospitati in una piccola costruzione, dove mangiano, dormono e studiano in un’unica stanza. Sarebbe necessario ampliare l’ostello in modo da avere una seconda stanza. Si vorrebbe inoltre sviluppare un programma igienico-sanitario, che comprenda: un’assistenza medica regolare, la somministrazione di pasti integrativi ai bambini. La costituzione di una rete idrica e fognaria per la scuola e l’ostello, l’ostello, che sia in grado di garantire un adeguato livello di igiene. Il contributo richiesto all’Amu è di 8.500 euro per l’ampliamento della casa e di 7.250 euro per l’assistenza igienico sanitaria. Opportunità di lavoro in Nigeria Erano i primi anni Novanta, quando con un finanziamento dell’Amu si costruiva ad Onitsha un laboratorio di batik destinato a ragazze povere. Sono state oltre 200 le ragazze che nel corso di questi anni hanno frequentato il laboratoria. Ad Onithsa, infatti, non esistono scuole professionali e l’istruzione è di fatto riservata a un’élite. Tutto questo va a scapito soprattutto delle giovani che lasciano gli studi molto presto per cercare un lavoro. In questo contesto, è sorta la necessità di aprire anche un corso di sartoria, con la possibilità di avere insegnanti qualificati, con la possibilità di integrare la formazione professionale lezioni di cultura generale. Ogni ragazza avrebbe a disposizione una macchina da cucire, che a fine corso potrebbe riscattare, trovandosi subito con la possibilità ed mezzi per esercitare la propria professione. Il costo del progetto, che prevede per il primo anno l’ampliamento dei locali esistenti, l’acquisto delle macchine da cucire e gli stipendi per quattro insegnanti, ammonta a 9 mila euro. C.R.