Il principale oppositore congolese torna in patria
Evento inimmaginabile sotto il presidente Joseph Kabila, il ritorno di Moise Katumbi in Patria è un segno di rilassamento osservato nel panorama politico dopo l’arrivo al potere di Felix Tshisekedi.
Quando è uscito dal salon of honor all’aeroporto di Lubumbashi, una folla festante ha salutato l’ex governatore del Katanga (una delle province più ricche del Paese, nell’Est). Nonostante il suo ritorno nella Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Moses Katumbi assicura di non desiderare nessuna posizione nel governo e il suo posto è in realtà sempre all’opposizione. Un’opposizione «repubblicana», ma «severa». Si pone quindi come una «sentinella del popolo congolese».
«Ciò che è importante per me – ha detto Katumbi – è che il nuovo presidente possa cambiare questo Paese. Dimenticherà le persone? Io non la penso così, dice. Noi, siamo a lui contrari, ma aiuteremo a cambiare il Paese. E condanneremo dove dobbiamo condannare. Saremo un’opposizione esigente».
Un messaggio che si rivolge anche al nuovo primo ministro appena nominato, Sylvestre Ilunga Ilunkamba, che conosceva bene dal tempo in cui era governatore dell’ex Katanga. Il presidente Felix Tshisekedi inizia a imprimere il suo marchio sul Paese a poco a poco. Anche se il nuovo premier sarebbe stato imposto a lui dall’ex presidente Joseph Kabila.
Il 20 maggio 2016, con l’accusa di «indebolimento della sicurezza interna ed esterna dello Stato» e un mandato di arresto provvisorio nel cosiddetto caso dei «mercenari stranieri», l’ex alleato di Joseph Kabila diventò suo avversario e fu evacuato a bordo di un aereo medico in Sud Africa. Da lì, preferì l’esilio in Belgio alla prigione nel suo Paese. Ha trascorso tre anni durante i quali ha avuto modo di riflettere e preparare il suo ritorno.
Moise Katumbi, infatti, sta già pensando alle elezioni presidenziali del 2023. Se non è stato in grado di sconfiggere l’ex presidente Kabila, senza dubbio pensa di poter sconfiggere quello attuale Tshisekedi, che, nonostante una politica per il momento conciliante, ha indubbie difficoltà a liberarsi dell’ombra minacciosa di Kabila, come si è visto per la nomina del nuovo premier.