Primo congresso delle Volontarie e dei Volontari del Movimento dei Focolari della Zona Italia
I Volontari sono nati nel 1956, durante la rivoluzione dei fatti di Ungheria, in seguito dell’appello fatto dal Papa come risposta ad una chiamata. In questi 60 anni in tutto il mondo, sparsi come laici del terzo millennio, hanno testimoniato una vocazione laica in tutti i campi sociali.
Perché Condividere? Oggi ci troviamo immersi nella terza rivoluzione industriale, segnata da una data molto significativa il 1991, quando nasce il World Wide Web al Cern di Ginevra ad opera di Tim Berners Lee. La prima rivoluzione che compie Lee è che non brevetta la sua invenzione, dandola invece gratuitamente per consentire all’umanità di condividere. Il cambio di paradigma può quindi rappresentare una vera opportunità: la nuova matrice energetica-comunicativa mette al centro del suo funzionamento proprio la condivisione. Internet se, da un lato, rappresenta una esplosione di comunicazione a costo zero, dall’altro, sta offrendo la base per gestire la produzione delocalizzata di energia rinnovabile, illimitata e sostenibile, proprio perché asseconda una logica di condivisione.
Ogni matrice di energia e comunicazione implica un nuovo assetto economico e sociale che può funzionare solo se guidato da principi culturali operativi che siano alla base dei modelli economici e sociali, entrare con convinzione nell’era della collaborazione, perché ci troviamo in un’epoca nella quale il benessere personale dipende in ultima analisi dal benessere della più ampia comunità nella quale abitiamo. Una comunità che si estende non solo a tutti gli uomini, ma fino alla biosfera!
La scelta è tra un mondo sorretto dal vecchio paradigma fondato sulla centralizzazione, la gerarchia, il patriarcato, la chiusura e la proprietà privata, cioè quello delle precedenti rivoluzioni industriali, e il nuovo paradigma che sta nascendo: collaborativo, distribuito, aperto, trasparente, paritario e condiviso. I cambiamenti di paradigma sono sempre dirompenti e spesso dolorosi, eppure nell’aria si avverte un’inconfondibile sensazione di possibilità, che ci incoraggia verso una civiltà dell’Unità, sostenuti ed animati da una spiritualità quotidiana e al tempo stesso profetica, come quella di Chiara Lubich: il già (nato) e il non ancora (realizzato)!
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