Primato e condivisione
L’Argentina in testa nel ranking dei donanti organi della regione. Un' esperienza che oggi viene messa in comune anche con Uruguay e Paraguay
Le autorità sanitarie dell’Argentina stanno mettendo in comune con i ministeri della Sanità di Uruguay e Paraguay la loro esperienza in materia di donazioni di organi. Grazie a una serie di semplici disposizioni, come la possibilità di essere volontariamente inclusi nelle liste dei donanti al momento di rinnovare il documento di identità, e di campagne di coscientizzazione, l’Argentina è secondo i dati ufficiali, in testa in questo momento alla classifica dei donanti organi a livello latinoamericano. Nel 2011, infatti, la percentuale ha raggunto quota 15,1 donanti per milione di abitanti. Ciò ha consentito di realizzare lo scorso anno 1.376 trapianti con organi provenienti da pazienti deceduti. Altri 218 trapianti renali e 31 trapianti epatici sono stati realizzati con organi di donanti vivi. Non senza una punta di orgoglio il ministro della Sanità argentino, Juan Manzur, aggiunge che ciò «aumenta il nostro impegno, perchè la nostra sfida consiste nel ridurre ogni giorno di più la lista di attesa dei trapianti per miglorare la qualità di vita dei pazienti o, addirittura, salvarla».
Purtroppo per ignoranza, remore culturali o ragioni banali molti non sanno che il corpo di una persona deceduta potrebbe in realtà essere fonte di vita per altre persone. Una semplice dichiarazione, una piastrina di riconoscimento, o l’adesione dei famigliari alla richiesta dei medici potrebbe trasformarsi in un gesto solidale capace di dar la vita a pazienti in attesa di un trapianto. Infatti, grazie alla generosa disposizione di appena 600 persone nel Paese sudamericano è stato possibile realizzare 101 trapianti cardiaci, 25 polmonari, 9 pancreatici, 901 renali, 321 epatici oltre a più di 900 trapianti di cornee. Uruguay e Paraguay stanno ora cominciando ad applicare la strada aperta dal Paese vicino.