Pressioni occidentali sul vertice Russia-Africa di San Pietroburgo?

Vladimir Putin accoglie i suoi partner africani a San Pietroburgo per un vertice Russia-Africa. Un incontro molto particolare visto il contesto diplomatico legato alla guerra in Ucraina. In programma il 27-28 luglio 2023 a San Pietroburgo, il vertice è diventato teatro di scontro tra Stati Uniti e Russia per l'influenza in Africa.
Putin, foto Ap
Putin, foto Ap

Secondo fonti del Financial Times, gli Stati Uniti stanno esortando i leader africani a boicottare il vertice Russia-Africa che inizia il 27 luglio a San Pietroburgo. Una malcelata mancanza di rispetto nei confronti dei paesi africani, considerati inadeguati a condurre la trattativa. Un atteggiamento che mette in particolare difficoltà alcuni Paesi africani. Washington, infatti, preoccupata per l’espansione russa in Africa, sta attivamente cercando di disincentivare i leader africani dalla partecipazione a questo incontro, spingendoli a criticare Mosca per il mancato rinnovo dell’accordo di Istanbul sul grano, scaduto il 17 luglio.

I leader africani, secondo alcuni media britannici, stanno subendo pressioni statunitensi per condannare pubblicamente la Russia e boicottare il vertice di San Pietroburgo. Una situazione particolarmente delicata per questi leader, perché devono trovare un equilibrio tra gli interessi economici e quelli di sicurezza forniti dalle due grandi potenze.

Già a fine maggio, il segretario del Consiglio di sicurezza russo, Nikolai Patrushev, aveva parlato di lamentele di alcuni leader africani riguardo a tentativi di influenza legati al vertice Russia-Africa.

Il portavoce presidenziale russo Dmitry Peskov martedì 25 luglio ha accusato gli occidentali, compresa la Francia, di cercare di dissuadere gli africani dal partecipare al vertice. “Praticamente tutti gli stati africani sono stati sottoposti a pressioni senza precedenti da parte degli Stati Uniti, e le ambasciate francesi non sono state inattive (…) per impedire che questo vertice si svolgesse”, ha affermato Peskov.

“Oggi, il partenariato costruttivo, fiducioso e lungimirante tra Russia e Africa è particolarmente significativo e importante”, ha sottolineato Vladimir Putin in un articolo pubblicato lunedì sul sito web del Cremlino, che ha assicurato che la Russia è “senza dubbio” pronta ad esportare gratuitamente i suoi cereali nei Paesi africani che ne hanno più bisogno. Da parte sua, Vladimir Putin ha detto di accettare di tornare in un prossimo futuro all’accordo, ma solo a condizione che le sue richieste, riguardanti le esportazioni russe colpite dalle sanzioni occidentali, siano accolte “nella loro interezza”.

“Abbiamo costantemente sostenuto i popoli africani nella loro lotta per la liberazione dall’oppressione coloniale, aiutato nella formazione degli Stati, nel rafforzamento della sovranità e delle capacità di difesa”, ha sottolineato lunedì Vladimir Putin. L’influenza russa, infatti, si concretizza in particolare attraverso contratti di cooperazione militare e campagne di comunicazione sui social network, secondo gli esperti.

Durante il suo ultimo viaggio in Africa, a fine marzo 2023, la vicepresidente americana, Kamala Harris, aveva annunciato un aiuto a lungo termine di 100 milioni di dollari per aiutare i Paesi africani a contrastare l’arrivo nei loro territori di mercenari della compagnia privata russa Wagner.

Il vertice Russia-Africa si concentrerà sull’adozione di quattro dichiarazioni e un piano d’azione triennale, ha annunciato il 24 luglio l’ufficio del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa.

Il programma del summit, reso noto dagli organizzatori, prevede numerose tematiche. Riguarderà l’industria nucleare, le tecnologie spaziali, l’intelligenza artificiale, la sicurezza internazionale, la creazione di nuove rotte logistiche, la sovranità alimentare e la stabilità del mercato dei fertilizzanti.

L’atteggiamento delle potenze occidentali verso gli africani evidenzia che il continente africano non è ancora unito, non è ancora in grado di parlare con una sola voce e difendere gli interessi dei suoi popoli. E se il multipolarismo non ha sicuramente favorito gli interessi occidentali, negli ultimi anni per evitare che l’Africa, ricca di risorse ma non abbastanza strutturata, finisca nell’orbita di Cina e Russia, è stata lanciata una sorta di guerra di influenza contro tutto ciò che non favorisce gli interessi statunitensi ed europei.

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