Presentazione di Nuova Umanità 198
L’editoriale del n° 198 di “Nuova Umanità” affronta il tema della sostituzione della classe dirigente politica. Naturalmente, se si vuole sostituire qualcuno, bisogna avere a disposizione qualcun altro che prenda il suo posto. Ma questo è il punto: esiste una nuova generazione di politici capace di assumersi le responsabilità del governo – a tutti i livelli – del nostro Paese?
Questa nuova generazione è stata più volte richiesta da Benedetto XVI; e se l’ha chiesta, significa che è convinto che essa manchi.
E allora: come si forma un politico? Quali risorse deve possedere? L’editoriale tenta di dare una risposta a queste domande, facendo riferimento ad una riflessione di Chiara Lubich: secondo la fondatrice del “Movimento politico per l’unità”, chi entra in politica lo fa per rispondere ad una vocazione, e con la disponibilità a dare la vita. Sono quattro le “morti” che il politico deve saper affrontare…
L’editoriale è stato consegnato il 20 settembre 2011. Si trova dunque in ritardo rispetto all’attualità politica dei mesi successivi. Ma le linee di tendenza che esso individua sono state confermate dai fatti, ci sembra, come pure le valutazioni che vi si trovano.
Ai temi della politica italiana NU/NEWS 198 dedica un dibattito, aperto ai contributi sereni e meditati di tutti. Proponiamo, come testo di riferimento per le riflessioni che seguiranno, le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, fatte domenica 13 novembre al termine delle consultazioni che hanno portato a conferire l’incarico di formare un governo al prof. Mario Monti.
Nella rubrica “Alla fonte del carisma dell’unità” si conclude lo studio di Gérard Rossé sull’esperienza mistica di Chiara Lubich.
Il “Focus”, parte centrale del fascicolo, è dedicato invece al tema della fine della vita. Flavia Caretta e Massimo Petrini affrontano in particolare i temi dell’accompagnamento del malato terminale e del “testamento biologico”.
Nei “Saggi e ricerche” si apre un ventaglio di temi rilevanti: due grandi personalità quali Marshall McLuhan e Andrej Tarkovskij vengono avvicinate con l’intento – ci sembra riuscito -di metterne in luce aspetti nuovi. Mentre Luigino Bruni si confronta con l’idea di giustizia di Amartya Sen, Viviana De Marco propone un originale studio sulla relazione tra Eucaristia e bellezza, traendo ispirazione dall’incontro tra il piano della speculazione e quello dell’esperienza artistica.
Il teologo anglicano Callam Slipper fa il punto sul dialogo ecumenico, commentando l’importante lavoro del Card. Walter Kasper.
I saggi bibliografici sono dedicati allo studio della relazione tra le sofferenze psichiche e le trasformazioni sociali ( Fabio Rossi su Ehrenberg), al dialogo ebraico-cristiano (Paolo Frizzi su Cunnigham, Sievers e Boys), alla parola d’ordine di questi ultimi mesi: indignatevi! (Martino su Hessel e Ingrao).