Prendiamoci cura dell’Italia
Il Covid 19 ha segnato profondamente la nostra quotidianità, travolgendo in pochi mesi famiglie, imprese, stili di vita, acuendo le disuguaglianze sociali ed evidenziando i limiti e le contraddizioni dei modelli economici ed assistenziali esistenti.
Per rispondere alle sfide che abbiamo davanti, afferma il diplomatico Pasquale Ferrara, bisogna capire bene il momento in cui viviamo. Dopo oltre un anno dall’inizio della pandemia e nonostante l’avvio delle vaccinazioni, la fine del tunnel appare ancora lontana. In questi mesi, sono diventate più evidenti la stanchezza, la sfiducia, l’incidenza della crisi economica provocata dalla chiusura e dalla sospensione di tante attività lavorative. Eppure, nel difficile contesto in cui viviamo, continuano a moltiplicarsi atti di eroismo e iniziative di solidarietà.
Nel corso del primo lockdown, all’interno del Movimento dei Focolari fondato da Chiara Lubich, è nato un impegno diffuso a progettare un modo per “Prendersi cura dell’Italia”. Con questo titolo è stata stilata una “Carta degli impegni” (allegata in pdf in fondo all’articolo) in cui si sottolinea la necessità di «cambiare radicalmente il nostro stile di vita personale e collettivo, aiutando chi è in difficoltà e collaborando attivamente con le istituzioni pubbliche che devono perseguire il bene comune e il miglioramento della qualità della vita dei cittadini».
Ma cosa significa “cura”? Per il sociologo ed economista Mauro Magatti questa parola ci apre al futuro, aiutandoci a restituire vicinanza e calore ai rapporti sociali. Significa tornare ad amare la realtà, sentirla vicina a sé stessi, ma anche porre in nostro agire individuale e collettivo in relazione con ciò che accade, arrivando a mettersi in gioco in un processo trasformativo anche a rischio della propria incolumità. È un impegno civico che parte dal basso e si concretizza nell’occuparsi delle persone, dell’ambiente, del corpo sociale, delle istituzioni, della pace, facendosi carico delle ferite e delle fratture di diversa natura che lacerano i nostri contesti di vita.
Il progetto Prendersi cura dell’Italia, afferma Silvio Minnetti, presidente del Movimento politico per l’unità, «è una risposta ad una sollecitazione del copresidente dei Focolari, Jesus Moran, che lo scorso aprile aveva invitato i membri del Movimento a unirsi per reagire in modo intelligente e straordinario ad un fenomeno globale come la pandemia di Covid 19. E la cultura della cura è la bussola che consente di superare le frammentazioni per affrontare insieme una sfida tanto grande.
A pochi mesi dalla sua elaborazione, spiegano Maria Concetta Libra e Antonio Loria, tra i promotori dell’iniziativa, Prendersi cura dell’Italia conta già un centinaio di progetti, a livello locale e nazionale, che coinvolgono migliaia di persone e vedono i Focolari operare in sinergia con persone, gruppi, associazioni con cui condividono l’impegno civico sui diversi territori. Uno dei punti di forza del progetto è proprio la possibilità di collaborare con le forze buone di ogni territorio che operano avendo il bene comune come priorità.
«La novità della Carta degli impegni, al di là dei contenuti che propone – commentano Marina Morelli e Antonio Matera, tra i promotori del progetto – è la partecipazione attiva di tante categorie professionali e di giovani che hanno dato il loro contributo per stilarla, aprendo così a nuove prospettive di collaborazione sul prendersi cura dell’Italia mediante un’innovativa integrazione dei saperi con la vita reale».
Un punto di ancoraggio del progetto, come si legge sulla Carta degli impegni, «è il legame con il progetto “Pathways for a United World”, lanciato nel 2018 dai giovani dei Focolari per costruire un mondo più fraterno e sostenibile. Con l’iniziativa #daretocare ha preso avvio un percorso che mira ad animare la sfera pubblica, l’esercizio della cittadinanza e la vita politica attorno a cinque assi: ascolto e dialogo, uguaglianza ed equità, fraternità e bene comune, partecipazione e co-governance, cura del pianeta».
«Prendersi cura del mondo che ci circonda e ci sostiene significa – aggiungono Libra e Loria citando l’enciclica Fratelli tutti di papa Francesco – prendersi cura di noi stessi. Ma abbiamo bisogno di costituirci in un “noi” che abita la Casa comune». Uno dei pregi della Carta degli impegni, che ha riunito in un’unica direzione i progetti delle varie branche e diramazioni del Movimento dei Focolari, è di guardare, insieme a tanti altri, alla complessità dei problemi, per trovare delle risposte condivise. «Da parte nostra – hanno scritto i promotori del progetto sulla Carta degli impegni – intendiamo sostenere con tutta la nostra mente, le nostre forze, le nostre risorse, il nostro tempo e il nostro cuore quanti sono impegnati a far fronte ai bisogni e alle carenze delle persone e delle comunità, siano essi esperti, responsabili o semplici operatori nel volontariato».
Molti soggetti, nel nostro Paese, sono già impegnati per gli altri. Una novità del progetto Prendersi cura dell’Italia, sottolinea Minnetti, viene proprio dal particolare carisma dei Focolari: l’unità. I membri del Movimento, in pratica, possono contribuire a «mettere insieme tutti i soggetti che già operano per il bene comune in una piazza, che sarebbe la città, a partire da quella in cui viviamo, e consapevoli delle ferite del territorio, provare a ricostruire la nostra Repubblica. Può essere una risposta civica che nasce da cittadini attivi, critici e liberi che si mettono insieme superando tutte le barriere – non solo cattolici, ma anche laici e di tutti gli schieramenti politici –, per rimediare alle ferite del nostro Paese».
(Per informazioni sul progetto: verso.impegnocivico@gmail.com)