Prendere ordini da una donna? Si può

Un facchino musulmano ha rifiutato di sottostare a una donna per motivi religiosi. Ma per l’imam del Veneto il suo comportamento non è legittimo
venezia

Sta facendo molto discutere, in Italia, il comportamento di un facchino musulmano che, in un prestigioso e storico hotel di Venezia, ha rifiutato di prendere ordini dalla governante, spiegando che la sua religione gli impedisce di sottostare ad una donna. È arrivato dunque a licenziarsi, salvo ripensarci quando si è reso conto di non riuscire a trovare un’alternativa valida. È tornato allora all’albergo, dove hanno trovato una soluzione alle sue difficoltà, grazie all’intermediazione di un uomo, che gli riferirà le indicazioni della governante. Ma è una soluzione valida davvero? E nell’islam veramente agli uomini si fa divieto di prendere ordini dalle donne? Lo abbiamo chiesto all’imam della comunità islamica del Veneto, Kamel Layachi.


«Il caso su cui mi interpellate mi da la misura di quanta ignoranza, intesa come non conoscenza delle fonti scritturali dell'Islam, ci sia da parte di molti musulmani che molto spesso confondono descriminazioni, pregiudizi e luoghi comuni di alcune società musulmane con le prescrizioni e gli obblighi religiosi.

A questo proposito, l'Islam chiede al dipendente, aldilà del suo ruolo nell'azienda, di compiere al meglio il lavoro che gli viene chiesto dal momento che viene retribuito per quel lavoro. Assolvere al proprio dovere sul posto di lavoro implica portare rispetto, collaborare ed eseguire gli ordini dei propri superiori a prescindere dal loro sesso, religione o appartenenza etnica.
 
Ricordo come il Profeta Mohammed stesso – la Pace di Dio sia con lui – abbia lavorato per molti anni alle dipendenze di una donna di nome Khadija, nota commerciante della Mecca, con la quale si è successivamente sposato. Molte altre compagne del Profeta avevano dipendenti maschi.
 
L'unica discriminante che può essere avanzata in questo contesto è che il datore di lavoro, uomo o donna che sia, mi ordini di fare un lavoro ritenuto illecito o immorale (haram) dal punto di vista islamico.

E anche in questo caso, il genere del datore di lavoro non c'entra nulla, ma è la conformità del lavoro alle prescrizioni dell'Islam che fa la differenza.
Concludo dicendo che la posizione della donna nell'Islam è molto al di sopra di questi comportamenti bizzarri e istintivi di alcuni musulmani che vanno istruiti e formati ai veri valori dell'Islam.
 
Il messaggio coranico e profetico è sempre stato rivolto all'uomo e alla donna alla pari e per questo trovo islamicamente illeggitima la pretesa di questo facchino  e trovo la soluzione dell'intermediario che gli consente di non prendere ordini da una donna una forzatura inaccettabile, in quanto descrimina la donna che gli dato l'ordine e gli altri dipendenti».

Kamel Layachi
Imam comunità islamica del Veneto

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