Premio Strega, 70 anni ben portati

Scelti i cinque finalisti: "La scuola cattolica" di Edoardo Albinati, "L’uomo del futuro" di Eraldo Affinati, "Se avessero" di Vittorio Sermonti, "Il cinghiale che uccise" di Giordano Meacci e "La femmina nuda" di Elena Stancanelli. Il premio per i giovani assegnato a Rossana Campo con il testo autobiografico "Dove troverete un altro padre come il mio"
Finalisti del Premio Strega 2016 Edoardo Albinati

Con l’assegnazione del Premio Strega Giovani, quest’anno alla 3a edizione, e con la votazione della cinquina dei finalisti, avvenuta ieri a casa Bellonci, com’è tradizione dal 1947, la 70a edizione della gara letteraria più popolare e seguita ha imboccato il rush finale. 70 anni ben portati, è il caso di dire.

 

La sera dell’8 luglio dopo lo spoglio dei voti sarà proclamato il vincitore 2016, non più nella cornice mondano-rinascimentale di Villa Giulia, ma in quella più contemporanea del Parco della Musica, sempre a Roma. Lo Strega Giovani è stato vinto da Rossana Campo con il libro autobiografico Dove troverete un altro padre come il mio (Ponte delle Grazie), cui sono andati 50 voti espressi da una giuria di 500 ragazzi e ragazze fra i 16 e i 18 anni, in rappresentanza di 50 licei e istituti tecnici di tutta Italia (3 esteri: Berlino, Bucarest, Parigi).

 

La proclamazione è avvenuta a Montecitorio, presente la presidente della Camera Laura Boldrini. Un podio tutto al femminile per lo Strega “minore” di quest’anno, visto che al secondo e al terzo posto si sono piazzate altre due autrici: Raffaella Romagnolo con La figlia sbagliata (Frassinelli), con solo un voto meno della Campo, e Simona Lo Iacono con Le streghe di Lenzavacche (e/o), che ha ottenuto 42 preferenze. Il “non-romanzo” di Rossana Campo è una storia tenera e personale incentrata – come anticipa il titolo – sulla figura del papà dell’autrice, Renato, per lei non solo genitore, ma “collega” nel mestiere della scrittura; da qui lo specialissimo rapporto familiare e l’incrocio di esperienze raccontato nel libro. La Campo sarà premiata con un assegno di 3mila euro, che le verrà consegnato all’Auditorium l’8 luglio.

 

Ieri a casa Bellonci gli Amici della Domenica, sommando ai propri voti gli 80 espressi dalle lettrici e da scuole, università e istituti vari, hanno scelto dalla rosa dei 12 candidati la cinquina dei libri-autori finalisti di quest’anno. Ha ottenuto il maggior numero di voti (202) La scuola cattolica di Edoardo Albinati (Rizzoli), che non è un saggio pedagogico, ma un libro sul delitto del Circeo, i cui protagonisti erano studenti del S. Leone Magno. Un’osservazione: le scuole “confessionali” non sfornano solo assassini (dal S. Leone Magno è uscito il presidente Mattarella), allora perché fare di tutt’erba un fascio con un titolo così fuorviante e tendenzioso?  

 

Al secondo posto (160 voti) si è attestato L’uomo del futuro di Eraldo Affinati (Mondadori), questo sì un libro pedagogico (e molto altro), visto che si incentra sulla figura di Don Lorenzo Milani. Se avessero di Vittorio Sermonti (Garzanti) ha ottenuto 156 voti, assicurando al confronto finale la presenza di un libro classico nel senso migliore del termine, ben scritto, intriso di cultura e di ricordi, come si conviene al 78enne scrittore e dantista romano.

 

Gli altri due titoli-autori in lizza per lo Strega 2016 sono Il cinghiale che uccise di Giordano Meacci (minimum max), 138 voti, una strana storia rusticana e animalista ambientata presso il Trasimeno, e La femmina nuda di Elena Stancanelli (La nave di Teseo), 102 voti, vicenda tormentata al limite del patologico su un addio non metabolizzato e un amore che non si rassegna a finire (tema attualissimo, fino alla cronaca nera purtroppo, ma qui senza risvolti drammatici al diapason). Appuntamento con questi cinque romanzieri all’Auditorium del Parco della Musica la sera dell’8 luglio, per l’assegnazione del Premio Strega 2016.

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