Il Premio Sele d’Oro a Oliveto Citra

Un’iniziativa da conoscere. Da pochi giorni si è conclusa la 37° edizione del Premio Sele d’Oro a Oliveto Citra, piccolo Comune all’estremità Sud di Salerno

Una gioiosa sorpresa la scoperta del Premio Sele d’Oro: 10 giorni ricchi di eventi a Oliveto Citra, piccolo Comune all’estremità sud della provincia di Salerno, difficile da raggiungere per la pressoché totale assenza di mezzi pubblici e per la rete stradale alquanto improbabile, per così dire. Mali che caratterizzano da tempo molte aree del nostro Paese.

Una scoperta recente. Eppure il Premio è alla sua 37esima edizione!

Iniziò pochi anni dopo quel tragico 23 novembre 1980. Anche a Oliveto il terremoto travolse vite, spazzò via edifici pubblici e privati, calpestò cuori e speranze. Poi l’illusione di un rilancio economico, un fiume di soldi finito nelle profonde tasche di imprenditori senza scrupoli, provenienti per lo più da altre aree geografiche d’Italia, che lo Stato non fu in grado di individuare e fermare. Spariti ben presto insieme ai soldi, ai macchinari, alle promesse di assunzioni.

Arrendersi? Emigrare in massa, lasciando morire un’intera comunità? No! si dissero in molti.

Il Premio nacque così, anche come una reazione -determinata e coraggiosa a tutto questo. 37 anni in cui una comunità, piccola ma viva, con l’attuale sindaco, Mino Pignata, in testa, e poi giornalisti, consiglieri, giovani, cittadini, uomini e donne, ha sviluppato e proposto un volto del Sud creativo, attivo, consapevole delle sue criticità ma anche delle sue possibilità e splendide peculiarità. Sarà magari anche per incoraggiare questo cammino che la Madonna è apparsa lì il 24 maggio del 1985?

L’occasione per questa scoperta è stato l’invito a presentare Futuro Anteriore. Alla ricerca di nuovi paradigmi (Francesco D’Amato editore), un libro che è prima di tutto un’esperienza prosociale, nata in tempo di lockdown. E proprio per questo ha meritato in copertina il timbro: “consigliato da Rai per il Sociale”. Esperienza e libro incastonati perfettamente nel senso del Premio – a cui ci introduce con passione e competenza Gianvito Piscitiello, responsabile dell’ufficio stampa – e nel tema “Ripensare”. Al mattino, nel Bibliocafè, la presentazione è stata moderata da Serena Senese, giovanissima assessora, preparata e ospitale e, al pomeriggio, in altra sede, da una vivace insegnante e giornalista, Mariapia Mercurio, alla presenza di circa 50 giovani europei del progetto Erasmus e con l’intervento anche di un magistrato, Francesco Abete, che ha proposto a tutti le sue riflessioni circa l’emergenza ambientale e ha parlato dell’impegno concreto che ora lo anima, grazie anche a quanto vissuto in Futuro Anteriore.

Ha partecipato per tutta la giornata Giovanni Parapini, il direttore della Rai per il Sociale, che ha arricchito e sostenuto il nostro progetto, con le sue riflessioni sempre molto acute, stimolanti e con un costante richiamo alla dimensione della concretezza. È noto il suo impegno senza risparmio di forze per una comunicazione onesta, ampia, attenta alla società tutta intera, all’Italia reale, non da cartolina. Le sue parole del tutto prive di retorica, ma prima ancora la sua stessa presenza, sono risuonate particolarmente significative in questa piccola ma luminosa periferia del nostro Paese.

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