Preghiera, amore e speranza: ecco perché il papa va a Pompei

La tappa napoletana del pontefice comincerà dal santuario della Vergine del rosario. La visita durerà solo 40 minuti. La soddisfazione dell'arcivescovo Caputo e del sindaco Uliano: «Con Francesco inizierà una nuova primavera per la città»
Pompei

L’atterraggio nell’area meeting del santuario della Madonna di Pompei è fissato per le 8. Comincerà infatti con una breve sosta in provincia la visita di papa Francesco a Napoli, il prossimo 21 marzo. Dopo una breve preghiera comunitaria nel santuario, il papa salirà di nuovo in elicottero, per volare alla volta di Scampìa.

Anche Bergoglio, dunque, fa tappa a Pompei, come i suoi predecessori. Una città nota alle cronache soprattutto per gli scavi archeologici e per gli scioperi selvaggi che spesso lasciano i turisti stranieri in attesa, fuori dai cancelli. Quella del papa sarà una visita breve, durerà infatti soli 40 minuti, ma è stata ugualmente salutata con gioia dall’arcivescovo Tommaso Caputo che ha spiegato le 3 principali ragioni per cui, secondo lui, il Santo Padre andrà ai piedi della Vergine del Rosario sono: preghiera, amore e speranza.

Preghiera perché lo stesso pontefice ha più volte invitato i fedeli a sostenere la sua azione pastorale e i suoi viaggi chiedendo a Dio di guidarlo nella quotidianità di una missione difficile. Senza poi dimenticare la profonda devozione mariana di Francesco. «Il giorno successivo alla sua elezione – ha detto mons. Caputo – come aveva annunciato lui stesso dalla loggia papale, come primo impegno del mattino volle andare a Santa Maria Maggiore per affidare alla Madonna il suo Pontificato. In occasione dei suoi viaggi all’estero, torna là, all’andata e al ritorno, per mettersi nelle mani della Vergine».

Il secondo aspetto è quello dell’amore, in particolare per il «fratello, soprattutto l’ultimo, il solo, l’emarginato». È uno dei tratti centrali del Magistero di Francesco ed anche la vocazione propria della città mariana. Proprio per questo, l’arcivescovo Caputo ha annunciato che una delle opere di carità del Santuario sarà intitolata al santo Padre. In pieno spirito di fratellanza, il 21 marzo saranno proprio gli ospiti delle opere di carità del Santuario, gli ammalati e i disabili ad avere un posto privilegiato per salutare il papa che, come ha spiegato l’Arcivescovo, «sarà Gesù che passa in mezzo a noi».

La terza parola chiave della visita è speranza. «Speranza – come ha detto l’arcivescovo – che certamente il papa viene ad infondere nei nostri cuori». «La comunità tutta – ha aggiunto – è profondamente grata al santo padre per aver voluto inserire nel suo pellegrinaggio a Napoli la sosta di preghiera nella città mariana. Noi ci siamo preparati a questo evento di grazia, pregando per papa Francesco e per noi stessi, per aprire degnamente il nostro cuore a questo incontro. Infatti, la preghiera in Basilica inizierà già alle 6.30 con la recita del santo rosario».

Molto soddisfatto anche il sindaco Ferdinando Uliano. «Quella della città di Pompei – ha detto – è una gioia inaudita per un ospite tanto atteso. Siamo di fronte ad un pellegrino che non è come gli altri. Starà con noi solo quaranta minuti, ma quaranta minuti che daranno inizio a una nuova primavera».

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