Il Portogallo alla guida dell’Unione europea
Dal 1° gennaio il Portogallo assume la Presidenza di turno del Consiglio dell’Unione europea (UE). Il motto è tanto semplice quanto ambizioso: «È ora di realizzare: una ripresa equa, verde e digitale». Infatti, il Portogallo intende promuovere una ripresa basata sulla transizione verso un’economia rispettosa del clima e digitale, attuando il pilastro europeo dei diritti sociali come elemento distintivo per garantire l’equità e l’inclusione.
Al contempo, il Portogallo intende rafforzare l’autonomia dell’Europa che, pur restando un blocco aperto al mondo, assuma un ruolo guida nell’azione per il clima e nella trasformazione digitale al servizio delle persone.
Una delle principali priorità è attuare il quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e lo strumento Next Generation EU, che includono una serie di strumenti finanziari innovativi per sostenere la ripresa in Europa, attraverso lo strumento per la, seguendo l’approvazione e l’esecuzione dei piani nazionali di ripresa e resilienza. La resilienza dell’UE dipende anche dalla difesa dei suoi valori fondamentali e, per questo, il Portogallo intendere difendere e consolidare lo Stato di diritto, combattere tutte le forme di discriminazione, promuovere il pluralismo nei media e combattere la disinformazione.
Ancora, un tema centrale della Presidenza di turno portoghese è il rafforzamento del modello sociale europeo, in modo da trasmettere un senso di fiducia ai cittadini. L’obiettivo è quello di garantire che la transizione climatica e digitale sia realizzata in modo inclusivo, senza lasciare indietro nessuno, affrontando la dimensione sociale della pandemia. Ovviamente, la gestione delle questioni legate alla sanità ed alla crisi socio-economica innescate dal Covid-19 resta sullo sfondo di ogni ragionamento.
Infatti, la Presidenza di turno portoghese intende sostenere la creazione di un’Unione europea della sanità, che rafforzi la capacità di rispondere alle crisi sanitarie e di produrre e distribuire vaccini sicuri, in Europa e oltre, garantendo che il processo di vaccinazione contro il coronavirus avvenga simultaneamente in tutti gli Stati membri e che il vaccino sia un bene universale, pubblico e gratuito.
Antonio Costa, Primo ministro del Portogallo, non a caso ricorda che «la pandemia COVID-19 ha causato una crisi sanitaria, economica e sociale senza precedenti dalla seconda guerra mondiale. Con l’acquisizione centralizzata di vaccini da parte della Commissione Europea e piani di vaccinazione in corso a livello europeo da un lato e l’accordo raggiunto dalla Presidenza tedesca sul quadro finanziario pluriennale e sul programma “Next Generation EU” dall’altro, abbiamo una robusta risposta europea che consentirà a tutti gli Stati membri di superare la pandemia e recuperare le proprie economie».
Per quanto riguarda la politica estera dell’UE, il Portogallo intende adoperarsi per rafforzare il multilateralismo e lavorare affinché l’UE si affermi come attore globale. La Presidenza di turno portoghese intende essere attenta ai paesi vicini, alle relazioni con l’Africa e con l’America latina, mentre nuove relazioni transatlantiche vanno sviluppate con l’amministrazione Biden.
Infine, il Portogallo è la prima Presidenza di turno a doversi occupare dell’uscita definitiva del Regno Unito dal mercato interno e dall’unione doganale dell’UE. Con un accordo provvisorio sulle future relazioni tra le Ue e Regno Unito, la Presidenza di turno portoghese intende adoperarsi per la sua approvazione definitiva e quindi la sua attuazione, in modo che il Regno Unito e l’UE possano consolidare un forte partenariato sui demi dell’economia, la geopolitica e la sicurezza.
Un momento importante nel semestre di Presidenza di turno portoghese è rappresentato dal vertice sociale, previsto il 7 e 8 maggio a Porto, con una conferenza alla quale partecipino istituzioni europee, Stati membri, parti sociali e società civile, seguita da una conferenza informale dei leader europei. L’obiettivo è dare impulso politico alla realizzazione del Pilastro europeo dei diritti sociali nella vita dei cittadini europei, il cui fulcro sarebbero l’occupazione, la formazione e la protezione sociale.
La Presidenza di turno portoghese segue quella tedesca e precede quella slovena. La Germania ha terminato la propria Presidenza di turno con l’avvio dei vaccini in Europa e la conclusione dell’accordo post-Brexit, che gli addetti ai lavori hanno etichettato come “Corona Presidency”, poiché l’agenda è stata dettata proprio dalla pandemia e dal governo dell’inaspettato.
Infatti, il dossier sulle questioni migratorie non ha fatto progressi, sul meccanismo di condizionalità e lo Stato di diritto si attende la decisione della Corte di Giustizia dell’UE, mentre non si sa ancora quando inizierà la conferenza sul futuro dell’Europa. Inoltre, non è stato possibile tenere una conferenza di alto livello tra UE e Cina, mentre, non sensa malumori, la Germania ha spinto per la sigla da parte della Commissione europea di un accordo bilaterale UE-Cina sugli investimenti. Resta però importante l’approvazione del bilancio dell’UE per i prossimi anni e del piano di rilancio dell’economia degli Stati membri dell’UE.