Portare il Vangelo fino ai confini della Terra
L'anno della fede, con inizio l'11 ottobre, sta per prendere il via. Forme nuove e vecchie di evangelizzazione prendono il largo nel nostro orizzonte culturale odierno. Non sempre è facile conciliarle, ma era accaduto secoli fa anche a Giacomo, festeggiato il 25 luglio, l'apostolo chiamato ad evangelizzare tutti gli angoli della terra e ad arrivare ai confini fino ad allora conosciuti (la Spagna). «Avrete forza dalla Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria, fino agli estremi confini della terra» (Atti degli Apostoli 1,8). Tratto dal libro Giacomo apostolo di Pierre Fornier, una lettura della nuova evangelizzazione.
«Proprio come i suoi compagni, Giacomo è sorpreso vedendo Gesù che, con decisione, non ha rinunciato ad annunciare il Regno del Padre. Al contrario, come mai prima di allora, pronuncia parole di un’ampiezza nuova e di sorprendente audacia. Giacomo comprende bene la sua missione personale quando Gesù pronuncia, con molta sicurezza, il mandato con esplicito riferimento al Padre celeste: "Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi" (Gv 20, 21).
«Il mandato che Gesù dà loro è senza limiti di distanza e di luogo. Un mandato universale. "Andate in tutto il mondo (in greco: cosmos) e proclamate il Vangelo a ogni creatura" (Mc 16, 15). Nell’animo di Giacomo, il campo di missione sarà certamente sembrato troppo vasto, sorprendentemente aperto. Conserva certamente nella sua memoria la consegna di Gesù risuscitato che Matteo riporta nel suo Vangelo: "A me è stato dato ogni potere in cielo e sulla terra. Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli… [e] insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato" (Mt 28, 18-20). (…)
«Giacomo dunque è con i suoi compagni, al momento dell’Ascensione, quando il Signore Gesù risorto li fortifica con la benedizione del Padre e dello Spirito Santo. "Poi li condusse fuori verso Betania e, alzate le mani, li benedisse" (Lc 24, 50). Questa benedizione di Gesù è solenne. Sarà l’ultima benedizione di Gesù? Di fatto, "mentre li benediceva, si staccò da loro e veniva portato su, in cielo. Ed essi si prostrarono davanti a lui; poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia" (Lc 24, 51-52). Ormai Gesù, Signore “alla destra del Padre”, continuerà a benedire i suoi apostoli inviando su di essi, senza posa, lo Spirito Santo del Padre. Giacomo è l’apostolo benedetto, come è stato benedetto il suo antenato biblico Giacobbe (cf. Gen 32, 25-33).
«A partire dall’Ascensione di Gesù nella gloria del Padre, in attesa che venga sugli apostoli "la forza dallo Spirito Santo" (At 1, 8), Giacomo continua a meditare la chiamata di Gesù di osare andare "fino agli estremi confini della terra". Come rispondere a questa chiamata dell’amato Gesù? Nella preghiera quotidiana, Giacomo sente risuonare in lui, sempre più chiaramente, la chiamata di Dio rivolta a tanti testimoni della fede che egli conosce attraverso le Scritture. Malgrado lo smarrimento nel quale si trova ancora, il suo orizzonte interiore si riallarga progressivamente. Egli arriva a situarsi spiritualmente nella storia di vocazione dei patriarchi. Non ha forse detto il Signore ad Abramo: "Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre, verso la terra che io ti indicherò" (Gen 12, 1)? Il suo antenato Giacobbe non è emigrato in Egitto (cf. Gen 46-47)? Il Signore non ha sostenuto Mosè e il suo popolo nella lunga marcia dell’Esodo, dopo la lunga schiavitù in Egitto, fino alla Terra di libertà, attraverso le vastità del deserto? Non ha forse detto il profeta Isaia: "Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza" (Is 52, 7)? Non è in questo senso che Cristo risorto chiama i suoi apostoli a partire per dare la loro testimonianza "fino agli estremi confini della terra?".
«Giacomo è conteso tra la paura che grava su di lui e i suoi compagni e il desiderio di rispondere positivamente alla vocazione rinnovata che Gesù ha manifestato ai suoi apostoli. È nell’attesa. Presto, grazie allo Spirito Santo di Pentecoste, fortificato dal Soffio divino, sì, potrà dare una risposta particolarmente generosa».