Portano cibo ai poveri, multati
«Doveva essere una normale serata di servizio in stazione. C’erano tanti volontari, ci si rivedeva dopo tanto tempo, e pochi senza dimora. Siamo entrati in stazione come ogni sera, il solito giro per incontrare chi ci aspetta, siamo entrati come ogni sera per chiacchierare con chi, senza dimora, si ferma in stazione. Per portare le coperte visto che adesso la sera è più fresco e qualcuno ce le ha già chieste. E siamo stati multati per essere in stazione senza titolo di viaggio». Valentina è una dei volontari dell’associazione Fratelli della stazione, gruppo nato nel 1998 a Foggia, e ha raccontato con un post su Facebook la “surreale” disavventura vissuta con i suoi amici qualche giorno fa.
Alle forze dell’ordine, continua la ragazza, «abbiamo provato a spiegare chi siamo e cosa facciamo lì da più di 20 anni, siamo stati multati perché, per portare latte caldo e coperte a chi vive in stazione, non abbiamo fatto il biglietto… Ci siamo chiesti se quello che ci stava accadendo fosse reale, ci siamo guardati negli occhi, mi sembrava di essere all’improvviso in un documentario…, non ero preoccupata tanto per me, ma per il mio amico che ho “convinto” io stasera a venire in stazione, lui neanche ci voleva venire a far servizio stasera, gli ho detto: “Salutiamo gli altri, ti racconto le novità”».
La vera novità, brutta, è stata la multa: un impedimento a un servizio di solidarietà – di umanità – svolto da anni dai ragazzi dell’associazione, che ogni settimana dedicano il proprio tempo ai poveri e ai migranti presenti sul territorio. Ogni sera, infatti, dal martedì al venerdì, vanno nella stazione per portare latte e biscotti a chi vive per strada, oltre ad organizzare eventi per promuovere l’intercultura e per la lotta alle povertà.
Tornando alla multa, di fronte alla contestazione degli agenti della polizia ferroviaria, Valentina – scrive ancora su Facebook – ha fatto «due chiamate, quelle importanti, di cui una all’amico avvocato… Che cosa ci contestano? Che facciamo? Eravamo lì a far volontariato in stazione, sì, senza biglietto, ma portavamo solo umanità: la nostra, quella di chi ci ha raggiunti sul binario o per telefono. Eravamo lì a chiacchierare con chi vive in strada. Per voi sono invisibili, noi li vediamo…».
Alla fine, le spiegazioni non sono bastate, il “movente” dell’umanità nemmeno. Le multe sono state emesse: 16,67 euro da pagare per ogni volontario. Il reato? Essere privi, si legge sulla contravvenzione, «di titolo di viaggio, né interessato al servizio ferroviario per altra legittima ragione, si introduceva arbitrariamente in ambito ferroviario».
«E niente – conclude Valentina –, mi sembra di essere stata in una fiction… E mi astengo dai commenti sui modi e le parole… ancora non riesco a dormire… Ma non finisce qui». Lo speriamo anche noi e le tantissime persone che, ogni giorno, rinunciando al proprio tempo libero e pagando di tasca propria, vanno incontro ai poveri per portare da mangiare, una parola di conforto, un gesto di accoglienza. L’umanità non può essere sanzionata.
La notizia, diffusa sui social, è diventata virale e ha provocato l’intervento dei vertici della polizia ferroviaria per la Puglia, la Basilicata e il Molise, che hanno avviato degli accertamenti su quanto accaduto. L’intenzione, hanno fatto sapere, è di adottare i necessari provvedimenti affinché i volontari possano continuare a fare il loro lodevole servizio, ma in modo da essere riconoscibili dagli agenti, impegnati in operazioni di controllo del territorio.
Ieri sera, poi, il messaggio dei volontari su Facebook: «C’è stato un chiarimento con la polfer. Ci è stato garantito che potremo fare servizio regolarmente in stazione e che tutto proseguirà all’insegna della collaborazione e della stima reciproca per il bene dei senza fissa dimora. Sicuri che lo spiacevole incidente di ieri non si ripeterà più».