Pordenone apre le porte al mondo
Diciotto etnie, quindici Paesi – Afghanistan, Austria, Bangladesh, Bosnia, Burkina Faso, Canada, Congo Brazzaville, Croazia, Ecuador, Filippine, Ghana, Iran, Marocco, Niger, Nigeria, Pakistan, Romania e Senegal –, musiche, danze, laboratori e cucina tipica: sono stati questi gli ingredienti di “Porte Aperte a Pordenone”, una vera e propria festa dei popoli che si è tenuta sabato 18 marzo nella città sul Noncello all’oratorio di Roraigrande, promossa da svariate associazioni e movimenti – tra cui i Focolari, con una presenza anche di Città Nuova. L’iniziativa è nata con lo scopo di far conoscere, dialogare e favorire l’integrazione di persone originarie di vari Paesi che vivono e lavorano nel territorio.
La festa è alla sua seconda edizione, dato che dopo l’esordio del 2019 non si era più potuta tenere a causa della pandemia; ma è ritornata con grande entusiasmo, e con tanto di giornata preparatoria di grande significato – quella del 13 marzo, in cui è stata promossa dall’Associazione Friulana Donatori di Sangue una giornata di donazione presso l’ospedale cittadino perché «abbiamo tutti il sangue dello stesso colore e possiamo essere dono reciproco».
Bambini e ragazzi sono stati tra i protagonisti della giornata, anche grazie al coinvolgimento delle scuole locali e ad un programma ad hoc per loro: si sono infatti tenuti laboratori artistici, di lettura di fiabe di diversi Paesi e in diverse lingue, presentazione dei lavori delle scuole sul tema dell’integrazione, nonché dei giornalini Big e Teens e del dado dell’amore al tavolo di Città Nuova. Sul palco si sono poi susseguiti danze, canti, poesie tipiche delle varie comunità – tra cui i versi sul tema della libertà di un giovane afghano, che ora si accinge a scrivere un libro in italiano perché per lui è «la lingua della libertà»; senza contare gli stand espositivi dedicati ai diversi Paesi. La serata si è poi conclusa con l’assaggio di tre piatti tipici da tre diversi continenti, preparati insieme ai volontari della parrocchia.
«Ogni anno che passa si fa esperienza e si cresce insieme – ha affermato Giulia, coordinatrice dell’iniziativa –. Se non ci fosse questo gruppo di persone che si impegnano per gli altri niente sarebbe possibile! Ognuno di voi ha fatto un pezzettino e ogni pezzo insieme agli altri ha creato la magia. Questo è il segreto di Porte Aperte. Chiunque voglia aiutare trova il suo spazio. Se riusciamo a tenere ogni anno che passa sarà più facile, restando così con la fantasia ed il caos costruttivo che la democrazia ed il rispetto degli altri comporta».
«Grazie a ciascuno e alle vostre associazioni per l’impegno profuso per la riuscita di questa splendida edizione di Pordenone Apre le Porte 2023 – ha aggiunto Antonio, un altro dei promotori -. Lavorare insieme ci ha fatto conoscere di più, ci ha aiutato a far crescere lo spirito di gruppo, a capire che sperare e cambiare è sempre possibile, iniziando da noi per costruire un mondo migliore. Insieme possiamo continuare a tessere segni di cambiamento».
«Tra tutti era presente un clima di festa, di grande libertà, di rispetto e valorizzazione della diversità – conferma Mario -, che ha permesso alle persone di esprimersi liberamente». Apprezzamento è stato espresso anche dalle autorità locali, con l’assessora al sociale Guglielmina Cucci.
L’auspicio da parte di tutti è quindi quello di guardare presto alla terza edizione per il 2024.
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