Politica e carismi nella loro forza attuativa
Tanto i carismi quanto la politica nella sua ispirazione ideale, si trovano ad affrontare la concretezza della storia inverando se stessi in maniera sempre nuova, ma profondamente fedele. È emerso che si tratta di una sfida identitaria. Quando viene persa, resta un simulacro destinato a perire.
Livia Turco e Beatrice Lorenzin hanno espresso una singolare assonanza nella lettura della fedeltà creativa in politica, come fedeltà a se stessi e agli ideali originari, come capacità di lasciarsi interpellare dalle domande del presente cercando risposte coerenti con i propri valori anche se scomode, come capacità di sguardo lungo e inclusivo. Tanti gli spunti, gli ambiti toccati, le riflessioni, le auto-analisi: dall’esperienza personale alla lettura della politica nazionale e mondiale, con, sullo sfondo, la critica ad una politica che oggi sembra il risultato di uno scarso esercizio di fedeltà creativa.
La positività della caduta delle ideologie, ma la contemporanea messa in ombra degli ideali, è stato il fulcro dell’intervento del prof. Vittorio Pelligra, che ha parlato della necessità di un nuovo umanesimo, nel quale sia fondante l’elemento di relazionalità messo in luce dal libro. Un umanesimo capace di rideclinare politica ed economia in forme e contenuti che investano e valorizzino le capacità positive dell’uomo.
Le parole conclusive dell’autore, Jesús Morán, hanno definito il senso profondo dell’incontro. Riprendendo Luc Ferry, ha voluto guardare all’epoca presente come a quella della “rivoluzione dell’amore”, che deve sostanziare anche la politica, definita, sulla scia di Chiara Lubich, “amore degli amori”. E’ la via dell’amore che colma la distanza tra società civile e politica e risponde ai bisogni e alle sfide di oggi.