Poli opposti… si attraggono

Escono a raffica numerosi film, questo weekend, tra cui la brillante commedia con Luca Argentero e Sarah Felberbaum, dove si gioca tra amore e odio, antipatia e romanticismo
Dal film "Poli opposti"

Poli opposti

Piacevole commedia brillante con Luca Argentero, terapista di coppia, e Sarah Felberbaum, avvocato divorzista. Abitano di fronte, non si sopportano, si fanno dispetti, ma… Vivace, con gag note ma non banali, due attori versatili e che funzionano assai bene: il film offre quel che promette, un divertissement,diretto garbatamente da Max Croci. Si sorride davanti alle imprevedibili vicende della vita, cui il cast mostra di credere veramente, almeno i due protagonisti.

 

Black Mass – L’ultimo gangster

Ma che ci fa un Johnny Depp quasi calvo, biondiccio, ingrassato nei panni di un delinquente, anzi del gangster più pericoloso d’America? Spara, ammazza, fugge, sentenzia. Chi ha visto Depp in Nemico pubblico troverà delle somiglianze, anche nell’interpretazione sopra le righe dell’attore, durissimo sterminatore a capo di una banda di irlandesi che domina la malavita del sud di Boston. Fotografia sporca, ritmo adrenalinico, regia “cattiva” di Scott Cooper a raccontare le vicende autentiche di James Bulger, tuttora all’ergastolo, cui Depp presta una maschera facciale e un corpo imbruttito e abbruttito come l’atmosfera violenta del film.

 

Much Loved

Duro ritratto di un gruppo di prostitute a Marrakech, donne che offrono il corpo a pagamento, soprattutto ai ricchissimi petrolieri sauditi, ingordi, ipocriti e sadici. Ma dietro la facciata, le donne hanno storie familiari dolenti, situazioni difficili, voglia di libertà da un regime oppressivo e da uno status sociale che nemmeno le considera persone umane.

Nabil Ayouch dirige in modo incalzante questa storia dai volti inquietanti, una protesta certamente contro un certo mondo musulmano, dove tuttavia queste donne, nel loro ambiente fatto di corpi possono sentirsi talora appagate, come piace vedere agli occidentali. Ma la vena di tristezza sottesa alla narrazione non rimane nascosta, come pure i sotterranei risvolti inquietanti, insieme a un desiderio scoppiettante di vera felicità.

 

Life

Speciale il film diretto con ritmo sciolto da Anton Corbijn, a raccontare la storia vera dell’amicizia tra James Dean e il fotografo Dennis Stock (morto nel 2010). Una biografia senza reticenze questa di Dean, “costruito” furbescamente dal fotografo e dai media come immagine di “maledetto e ribelle”, ma in realtà nella vita privata, insicuro, umorale, nostalgico. Il racconto si snoda piano tra ricostruzioni ambientali degli anni Cinquanta perfette, la fotografia di un paesaggio alla Hopper, ed è nella recitazione convincente sia di Robert Pattinson (il fotografo) che di Dane DeHaan (un Dean fragile e assai somigliante) che il film riesce nel suo intento, cioè di non essere una agiografia, ma una rivisitazione di un uomo semplice, introverso, bisognoso di affetto, divenuto suo malgrado una icona trasgressiva di un tempo irrequieto.

 

La vita è facile ad occhi chiusi

Vincitore di diversi premi Goya, il film diretto da David Trueba è un gioiello. Nella Spagna franchista, ritratta con sobrietà nelle manifestazioni di educazione severa e repressiva, l’insegnante di inglese Antonio (uno splendido Javier Càmara), fanatico dei Beatles e in particolare di John Lennon, viaggia a trovare il divo che sta girando un film al Sud. Incontra due autostoppisti: un adolescente capelluto, fuggito di casa da un padre autoritario (Francesc Colomer), e una ragazza-madre incinta, “ospitata” in una casa speciale per partorire di nascosto (Natalia de Molina). Il rapporto fra i tre prende vita poco a poco grazie alla generosità di Antonio, così che il film diventa occasione per una formazione alla vita e alla libertà non solo dei giovani, ma pure del maturo professore. Trattato con estrema delicatezza ed eleganza, con una recitazione sobria e una fotografia di paesaggi ed ambienti “parlante”, il film – a differenza di molti italiani – ha la capacità di saper dire cose forti con tatto, finezza psicologica e misura. In fondo, un film sulla ricerca dell’identità e dell’amore, valido allora come oggi. Da non perdere.

 

Ancora in sala: The Program, storia del ciclista “dopato” Lance Armstrong; Hotel Transilvania 2 in 3 D, nuove avventure esilaranti dei soliti mostri.

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