Poco meno di un Dio
Un pensiero per questo periodo di vacanza, tratto dal libro di Wilfrid Stissen Vivere il tempo di Dio di Città Nuova
Tempo di vacanze, e i pensieri volano… Senza "se" e senza "ma" il periodo vacanziero ci impone un rallentamento delle nostre abituali attività, permettendoci un maggiore relax. E se ci capita di riscoprire che quello stesso tempo, è un tempo di Dio, e che Lui ci ha fatti poco meno di Lui, allora tutto acquista inesorabilemnte un altro sapore. Grazie proprio al periodo estivo. Ce lo propone come in una sorta di "patto tra lettore e scrittore", Wilfrid Stissen, autore di Vivere il tempo di Dio per l'editrice Città Nuova.
«Veniamo tutti al mondo con il sogno di attuare qualcosa di grande, di realizzarci, di lasciare una traccia, di piantare un seme che porti molto frutto. È Dio stesso a ispirarci questo sogno, è lui a voler fare dell’uomo un “grande”. Non si tratta però di grandiosità umana, vistosa, e plateale, ma di dare “ali” alle zone più insignificanti del vissuto. Per la maggior parte di noi con il procedere degli anni e di svariate difficoltà esistenziali il bel sogno di grandezza si rivela un’illusione.
«L’equivoco è tutto sulla dimensione: non siamo stati chiamati a progetti superiori alle nostre forze ma solo – e non è poco – a circondare di un’aureola luminosa le piccole faccende del quotidiano. Per poter attingere alla trascendenza divina e dipingere d’oro e d’azzurro il nostro fare, basta mantenersi nell’attimo presente, e vivere con semplicità i nostri limiti.
Il nettare dell’immenso, del meraviglioso, dell’assoluto, raggiunge la nostra pochezza soltanto nello spazio che più ci si addice, quello infinitesimale dell’attimo fuggente.
«Per crescere basterà accostare le labbra e gustare goccia a goccia di quegli spiragli di eterno che ci arrivano come per la stretta cannula di un imbuto. Con l’abitudine anche gli ambienti apparentemente più ridotti si dilatano, un’esperienza che in pratica già conosciamo se abbiamo abitato spazi molto ristretti, dove tutto è concentrato fino allo scrupolo. È infatti nelle minuzie e nelle sfumature dell’attimo presente che centelliniamo le gocce di eternità che ci fanno sentire “grandi”.
Ogni attimo che porta con sé una concreta e irripetibile volontà di Dio è “alato”.
«Basta acconsentirgli, perché esso si concretizzi esattamente come Dio l’ha pensato, e diventi un pezzettino di storia sacra, una millesima parte di esegesi della nostra salvezza. L’attimo presente è anche l’unico momento della vita in cui possiamo fare unità con Dio.
«Non abbiamo potere sul passato che è affondato nella divina misericordia, non abbiamo percezione del futuro che è ancora rinserrato nelle mani della Provvidenza. Di nostro abbiamo solo l’attimo presente, come una finestra spalancata sul cielo. Se la chiudiamo o lasciamo che il vento e le intemperie la chiudano, perdiamo anche la nostra veduta sull’eternità».
(Wilfrid Stinissen, Vivere il tempo di Dio, Città Nuova 2009. Il libro è consultabile parzialmente in anteprima nella sezione di Google libri)