Poche parole, nessun discorso

La sera del 21 aprile a Catania sul molo di levante del porto, un momento condiviso  nella preghiera e nella riflessione per i migranti vittime dei naufragi di questi mesi
strage migranti

Le due coste siciliane orientale e meridionale oggi sono unite non solo dagli sbarchi e dai naufragi ma anche da momenti di riflessione e preghiera.

Gruppi spontanei di persone diverse per fede, cultura ed etnia si sono ritrovate a sud sulla spiaggia di Scoglitti, e a est sulla punta estrema del lunghissimo molo di levante del porto di Catania.

Le fiammelle accese sul molo e i fiori appoggiati tra le onde tengano viva e luminosa la memoria di chi a prezzo della vita ci dice quanto valgono la speranza e la libertà.

Poche parole, nessun discorso, molte preghiere in lingue diverse che richiamano i Vangeli e il Corano. Su questi barconi che affondano potremmo esserci noi. Ma siccome siamo vivi – e la vita è un dono di Dio – impegniamoci senza tregua perché il mondo possa vivere nella pace e nella fraternità.

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