Pneumatici dai gusci d’uovo e bucce di pomodoro
Ogni anno vengono abbandonate illegalmente o immesse sul mercato circa 25 mila tonnellate di pneumatici, che gravano sull’ambiente causando danni per 12 milioni di euro. Sono molti progetti per dare loro una seconda vita, come ad esempio l’utilizzo per i campi da calcio, le palestre, le piste da atletica o le piste ciclabili, fino allo smaltimento nel forno a microonde per ottenere i componenti riciclabili.
Oggi invece vogliamo parlarvi di un’ottima scoperta fatta dai ricercatori della Ohio State University sulla produzione di queste gomme in modo più ecosostenibile. In futuro potremmo costruire pneumatici dagli scarti del guscio d’uovo e dalle bucce del pomodoro.
Combinando la polvere ottenuta dalla macinazione del guscio delle uova e dall’essiccazione della buccia del pomodoro si ottiene un nuovo materiale in grado di sostituire il Carbon Black, un una sostanza che proviene dal petrolio e che si trova al 30 per cento in una gomma per auto, dandole anche il colore nero.
Il nuovo materiale scoperto invece ha un colore marroncino, è gommoso e molto resistente, ed è anche più flessibile di quello utilizzato attualmente superando così i test industriali. Davvero una bella scoperta che apre la strada per la produzione di pneumatici più sostenibili ed ecocompatibili. Inoltre, la produzione di pneumatici con scarti alimentari avrebbe un costo inferiore rispetto a quella che utilizza materiali derivati dal petrolio.
Ritornando all’abbandono o al commercio illegale delle gomme, se vi capita di notare in giro per la vostra città delle discariche non proprio conformi alla legge, ecco allora un’altra novità, questa volta del tutto italiana: una piattaforma attraverso cui si possono fare segnalazioni anonime sugli illeciti che si verificano nella filiera degli pneumatici, dalla vendita alla riparazione allo smaltimento. CambioPulito, così si chiama il progetto, è stato promosso dai consorzi di filiera per la gestione degli pneumatici fuori uso (Ecopneus, EcoTyre e Greentire), che gestiscono circa l’85 per cento del totale nazionale, da Legambiente e dalle associazioni di categoria Confartigianato, Cna, Airp e Federpneus. L’accesso, attraverso una password, è permesso agli aderenti all’iniziativa che potranno denunciare situazioni di irregolarità per cui, se necessario, sarà richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine.