Plastica, nuove norme restrittive in Europa

Stop a piatti, posate, cannucce e cotton fioc. La Commissione europea va avanti con il piano per ridurre rifiuti e inquinamento

La Commissione europea ha proposto nuove norme per 10 prodotti di plastica monouso che più inquinano le nostre spiagge e i mari d’Europa. Sotto osservazione dell’UE troviamo i piatti, le posate e le cannucce in plastica, i cotton fioc e gli attrezzi da pesca perduti e abbandonati. Questi oggetti rappresentano il 70% dei rifiuti marini. E così entro il 2025 gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande con sistemi di cauzione-deposito, e porre il divieto di vendita di stoviglie, cannucce, agitatori per bevande, bastoncini di cotone per le orecchie e bastoncini per palloncini in plastica.

Tutte queste misure sono state presentate lunedì 28 maggio dalla Commissione europea, nel quadro della strategia Ue per ridurre i rifiuti plastici. In questa direttiva troviamo anche i contenitori per bevande in plastica, che saranno ammessi solo se i tappi e i coperchi restano attaccati al contenitore.

Altra novità riguarda i produttori che dovranno coprire i costi di gestione dei rifiuti per prodotti come i mozziconi di sigaretta, palloncini e attrezzi da pesca in plastica. Sono previsti incentivi al settore industriale per lo sviluppo di alternative meno inquinanti.

Per quanto riguarda invece le salviettine umidificate e gli assorbenti igienici, dovranno avere un’etichetta chiara che indica come devono essere smaltiti, il loro impatto negativo sull’ambiente e la presenza di plastica.

Gli Stati membri inoltre dovranno sensibilizzare i consumatori all’incidenza negativa della dispersione nell’ambiente dei prodotti e degli attrezzi da pesca in plastica, ai sistemi di riutilizzo disponibili e alle migliori prassi di gestione dei rifiuti per questi prodotti. Non dimentichiamoci che rappresentano il 27% dei rifiuti rinvenuti sulle spiagge ed è per questo che la Commissione europea ha intenzione di introdurre delle responsabilità da parte del produttore. I fabbricanti dovranno coprire i costi della raccolta quando questi articoli sono dismessi e conferiti agli impianti portuali di raccolta, nonché i costi del successivo trasporto e trattamento.

Tutte queste nuove norme passano ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio.

Ma quali benefici ne trarremo da queste misure contro la plastica?

Innanzitutto ci saranno benefici ambientali ed economici: si eviterà l’emissione di 3,4 milioni di tonnellate di CO2 equivalente; si scongiureranno danni ambientali per un costo equivalente a 22 miliardi di euro entro il 2030; si genereranno risparmi per i consumatori dell’ordine di 6,5 miliardi di euro e soprattutto, come ha anche spiegato il Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, non rischiamo di avere mei nostri mari più plastica che pesci.

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