Plastica compostabile dal latte scaduto
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Ogni anno tonnellate di rifiuti in plastica si disperdono nell’ambiente, soprattutto in mare. Molti animali rischiano di nutrirsi di questi rifiuti causando problemi all’ecosistema. Come fare per trovare una soluzione a questo problema? Se lo sono chiesti anche alcuni ricercatore dell’Università di Roma Tor Vergata.
Raffaella Lettieri, Valentina Armuzza ed Emanuela Gatto, insieme al collega Graziano Massaro – economista, che si occupa soprattutto degli aspetti burocratici ed economici – hanno ideato SPlastica, una start up che produce materiali che hanno le stesse caratteristiche della plastica ma sono biodegradabili e compostabili.
La plastica generica, di origine fossile, è un derivato dal petrolio per il 95% e si realizza utilizzando molecole che vengono legate l’una all’altra diventando polimeri. L’approccio di SPlastica si basa invece su polimeri già esistenti in natura – come amido e cellulosa – e parte da questi per realizzare materiali sostenibili per l’ambiente. Questi polimeri naturali sono anche in grado di degradarsi senza residui dannosi.
SPlastica è quindi un materiale che si realizza dagli scarti organici e si trasforma naturalmente in compost in 60-90 giorni.
All’università di Tor Vergata sono partiti dal latte scaduto, producendo i granuli di plastica che nella loro applicazione industriale potranno essere trasformati in qualsiasi oggetto. Questo nuovo materiale prodotto si chiama SP-milk. L’obiettivo dei ricercatori è quello di passare dalla produzione in scala di laboratorio a quella industriale.
Attraverso un finanziamento della Regione Lazio sono stati avviati alcuni test industriali per la produzione di vari oggetti come portachiavi, tappi, stoviglie sostenibili, etc…
Questa start-up è stata anche selezionata all’Unione europea per essere finanziata nel suo primo step iniziale di sviluppo. Al momento sono cinque le aziende italiane – su cinquanta di 15 Paesi – che hanno passato la prima selezione della Commissione europea per il programma “Women Tech Eu”, che sostiene le start-up ad alta tecnologia guidate da donne. Fra queste la SPlastica che potrà ottenere 75 mila euro in sovvenzioni per sostenere le prime fasi del processo di innovazione e crescita. Inoltre, il programma mette a disposizione tutoraggio e coaching, nonché opportunità di networking a livello dell’Ue.