Più di un fratello
Mi sono preso come impegno quello di visitare alcuni colleghi ammalati gravi dello stabilimento dove lavoro: i cantieri Ansaldo di Genova. Devo questa sensibilità verso chi soffre anche al fatto che io stesso ho problemi di cuore. Molti di questi colleghi non credono, ma a me non importa: io vado solamente per incontrare Gesù. Se qualcosa non funziona vuol dire che non li ho amato a sufficienza.
Ad ogni modo alcuni, cosiddetti “lontani”, hanno ritrovato la fede, Dio: grazie alla amicizia, dicono, che cerco di dimostrare verso loro. Ricordo in particolare un collega che aveva i reni molto rovinati. Senza pensarci più di tanto, gli ho offerto uno dei miei. Le successive visite mediche però hanno sconsigliato questa donazione, ma ciò che mi ha dato più gioia è stato quando, abbracciandomi, mi ha detto: «Tu per me sei come un fratello, anzi di più!».
Arturo – Italia