Più dai, meno versi

Più dai, meno versi: così è stata chiamata la nuova opportunità di donare a Onlus o Organizzazioni non lucrative di utilità sociale, che prevede appunto che più dai, più sei generoso, meno versi di imposte. Cioè lo stato ti permette di pagare meno imposte se tu fai delle donazioni a delle Onlus. Nel numero 11 del 10/6/2005 abbiamo parlato del Fisco che premia le offerte agli enti non profit (o senza fini di lucro), ma recentemente è uscita una circolare del Ministero delle Finanze, la n. 39/E del 19/8/2005, che puntualizza e precisa alcune novità. Malgrado le circolari non siano fonti di diritto (lo sono solo le leggi e i regolamenti) e quindi possono anche essere disattese dai cittadini e dai giudici, tuttavia si consiglia di tenerne conto, anche perché provengono dalla stessa autorità fiscale che controlla i corretti adempimenti e le dichiarazioni dei redditi. La principale novità è l’obbligo che i versamenti delle offerte vengano fatti solo tramite banca o conto corrente postale o carte di credito o assegni bancari o circolari e quindi non sarebbero più validi i versamenti in contanti. Poi precisa che per i limiti del 10 per cento e di euro 70.000, la deducibilità è da intendersi fino al minore dei due limiti, cioè in sostanza prima devo verificare il mio reddito e se questo è inferiore a euro 700.000 posso dedurre solo il 10 per cento. Poi vi è il divieto di cumulo e cioè i limiti suddetti valgono anche in presenza di più enti beneficiari o di altra agevolazione di legge. Cioè in totale io posso dedurre il 10 per cento del mio reddito, ma non di più. Per i titolari di reddito di impresa è ancora valido l’art. 100 dei Tuir che prevede la deducibilità del 2 per cento; quindi un’impresa potrebbe versare anche importi superiori a euro 70.000 in presenza di redditi superiori a euro 3.500.000. Per quanto riguarda le erogazioni in natura, si deve fare riferimento ai valori dei beni desunti da listini, tariffari o simili ed è necessario che l’ente ricevente rilasci una ricevuta con la descrizione dettagliata dei beni e con l’indicazione dei relativi valori. Nel caso di beni di particolare natura, tipo gioielli o opere d’arte, sarà necessaria la stima di un perito. Le erogazioni, oltre che a Onlus o Organizzazioni non lucrative di utilità sociale (e fra queste sono compresi gli organismi di volontariato riconosciuti dalle Regioni, le Ong riconosciute dal ministero degli Esteri e le Cooperative sociali), possono esser fatte anche a associazioni di promozione sociale iscritte nel registro nazionale (tipo Acli,Arci, ecc.) a fondazioni e associazioni riconosciute che operano nel campo della tutela dei beni di interesse artistico, storico e paesaggistico. Si ricorda che anche le offerte fatte all’Amu (Associazione azione per un mondo unito), che è una Ong riconosciuta dal ministero degli Esteri, o all’Associazione azione per famiglia nuove Onlus sono deducibili dal proprio reddito imponibile con i limiti sopra indicati (anche per le adozioni o il sostegno a distanza). È stato fatto un notevole sforzo da parte dell’Amministrazione pubblica in questo campo e bisogna dargliene atto. Siamo ancora lontani dalla deduzione integrale in vigore, per esempio negli Stati Uniti, ma siamo sulla buona strada. Il Terzo Settore, cioè il settore non profit (il primo settore è lo stato, il secondo è il mercato) si sta espandendo sempre di più in Italia ed è sostenuto in larga parte dalla generosità dei cittadini che sono contenti di dare, soprattutto quando hanno fiducia che i loro soldi vadano effettivamente a chi ha bisogno. E le Onlus operano soprattutto in campo sociale a favore di bisognosi in Italia e nei paesi più poveri e sono, tra l’altro, severamente controllate dall’autorità pubblica che può intervenire con pesanti sanzioni in caso di irregolarità. Quindi siamo tutti invitati a dare e a dare di più per chi è nel bisogno. Pakistan e Guatemala La Caritas interviene Le Caritas di India e Pakistan si sono prontamente attivate dopo le violente scosse di terremoto che hanno devastato l’area del Kashmir e la rete internazionale è pronta a sostenerne gli sforzi. In particolare Caritas Pakistan sta allestendo campi di accoglienza con servizi socio-sanitari attivi 24 ore su 24. Le varie unità diocesane, prontamente allertate, hanno inviato operatori sui luoghi colpiti per monitorare la situazione e metteranno a disposizione personale medico, mentre lo staff paramedico verrà reperito sul posto. Si sta provvedendo anche all’acquisto in loco di materiale e attrezzature sanitarie. Una volta evidenziate le realtà più problema- tiche, i bisogni più urgenti e le possibilità di accesso ai vari villaggi verranno intensificate le azioni di aiuto. La Conferenza episcopale italiana stanzia tre milioni di euro e invita ad aderire alla raccolta avviata da Caritas Italiana per poter sostenere gli interventi in atto. Anche l’America centrale è stata flagellata da calamità naturali. Dopo l’eruzione del vulcano Ilamapetec nel Salvador, sulla zona si è abbattuta la tempesta tropicale Stan che ha devastato soprattutto il Guatemala. Caritas Guatemala e Caritas El Salvador continuano a fornire aiuti d’urgenza attraverso Caritas diocesane e comunità parrocchiali. In particolare in Guatemala centinaia di comunità e villaggi della costa sudoccidentale sono rimasti allagati e senza comunicazione. A San Marcos, una della diocesi più colpite, Caritas Italiana era già attiva a sostegno dei progetti di riconciliazione e ricostituzione del tessuto sociale di Remhi (Recuperaciòn de la memoria històrica), un organismo della Pastorale sociale nato dopo gli accordi di pace del 1998. In entrambe le emergenze Caritas Italiana ha confermato la disponibilità ad intervenire sia con proprio personale sia con aiuti economici. Interventi che purtroppo – come sempre in questi casi -, oltre alle conseguenze dei danni materiali, devono far fronte ai traumi psicologici e relazionali e sono destinati a protrarsi nel tempo, anche dopo l’emergenza, per accompagnare chi ha perso tutto nella difficile sfida della ricostruzione.

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