Pirati dei Caraibi Ai confini del mondo
Il terzo episodio sui pirati è il più complesso, il più lungo, il più rutilante e il più fantastico. La regia è del quarantenne Gore Verbinski, che ha raccolto la sfida di girare un film, che superasse in qualche modo i precedenti. A quanto sembra, ci sta riuscendo: a livello mondiale, in cui nella prima settimana d’incasso ha raggiunto cifre da record, e a livello italiano, in cui la pellicola ha avuto un lancio con ben 1000 copie. È impossibile riassumere la trama per dettagli. Si può dire che Johnny Depp, pirata buffo e truf faldino, dopo la morte avvenuta nella seconda puntata, è finito con la sua nave in una specie di limbo, sabbioso e senz’acqua, alle prese con tante copie di sé, quasi personalità multiple, con le quali lotta senza fine. Ma, arrivano dal nostro mondo altri pirati noti, per trascinarlo in nuove avventure incredibili. Verbinski in questa saga esagerata, ha puntato sui giochi dell’immaginazione e sulle atmosfere di momenti suggestivi, reimmaginandoli in maniera nuova: luoghi insoliti dell’oltre tomba, interventi di esseri mitici paurosi, lotte estreme sui vortici dell’esistenza. Un gusto dell’eccessivo, non privo di originalità e di intuizione, che sembra diventato negli ultimi anni una caratteristica del cinema per ragazzi, sempre più esperto nella grafica virtuale. In questo film, anche i dialoghi teatrali, pronunciati spesso con voci alterate e ricchi di battute ironiche e sorprendenti, contribuiscono a creare un gioco indefinito con cambi di ruolo dei personaggi, che Cinema si muovono tra sentimenti contrastanti e facili tradimenti. Come in un caleidoscopio di situazioni sempre nuovo: un mondo piratesco, appunto. E di questo Depp è personaficazione con le sue capacità istrioniche di eroe stropicciato, leggermente comico e capace di attirare la simpatia, nonostante tutto. Regia di Gore Verbinski; con Johhny Depp, Keira Knightley, Orlando Bloom, Chow Yun-Fat, Naomie Harris, Bill Nighy, Geoffrey Rush.