Piove
Piove, e tutti felici quelli del Bangladesh vanno a vendere ombrelli alle stazioni del metrò, alle fermate degli autobus, per ogni dove. Piove, e il venditore di cianfrusaglie deve a malincuore smontare la sua bancarella sul marciapiedi: sarà per un’altra volta! Piove, e le lumache rintanate nei più bui anfratti esultano all’evento, preparandosi a celebrare la Festa dell’Umidità. Piove, e chi sperava in una giornata di sole per svagarsi un po’ deve, con suo rammarico, cambiare programma e magari starsene a casa. Piove, e il contadino pensa con soddisfazione alle colture che proprio di quell’acqua avevano bisogno, e nella sua immaginazione già le vede bell’e cresciute. Piove, e il mendicante che non possiede nemmeno un ombrello pensa: Questa non ci voleva! e rassegnato cerca un riparo sotto un portico. Piove, e lo studente che nella sua cameretta sta lavorando al computer alla sua tesi si rallegra: così almeno potrà concentrarsi meglio senza la tentazione di fare un giretto sotto il sole. Piove, e la pianta dimenticata dalla massaia sul davanzale rialza le sue foglioline rigenerate. Piove, e quella stessa massaia che aveva steso il bucato ad asciugare sul terrazzo contempla indispettita la sua fatica inutile. Piove, e insperatamente il musicista in cerca di ispirazione capta dal picchiettio delle gocce sui vetri il ritmo per il suo nuovo pezzo. Piove, e l’anziano signore ammalato che tanto aspetta una visita che allevi la sua solitudine pensa sconsolato: Con questa pioggia, chi vuoi che venga a trovarmi?. Piove, e nel portone sotto cui si è rifugiata una ragazza incontra (combinazione!) una cara amica con cui da tempo aveva perso i contatti, anche lei rimasta senza ombrello: mentre aspettano che spiova, se la raccontano… Felici, decidono di non perdersi più di vista. Piove… Sì, piove sui giusti e sugli ingiusti, perché così, nella sua misericordia, ha disposto il Padre celeste.