Pietro, un uomo alla ricerca di Dio
L'introduzione dell'interessante biografia di San Pietro di Dag Tessore per Città Nuova, tra percorsi dell'anima e rigorose ricostruzioni storiche.
La figura di san Pietro è talmente avvolta di una dimensione di fede e, se vogliamo, anche di leggenda devota, che tracciarne un profilo biografico come si farebbe con qualunque altro personaggio storico pare ardito e inconsueto. Inoltre le fonti su cui basarsi sono molto esigue: il Vangelo, gli Atti degli Apostoli – testi la cui prospettiva, invero, è più spirituale e teologica che storica – e alcuni racconti agiografici apocrifi.
Questo materiale tuttavia è sufficiente per ricostruire con una certa accuratezza il percorso di uno dei personaggi più illustri e significativi del cristianesimo: Simone di Betsaida, detto Pietro, nato in Palestina verso il 5 a.C. e morto a Roma nel 64 o 67 d.C. Il nostro intento è stato quello di scrivere un libro scorrevole e di facile lettura, ma allo stesso tempo rigoroso sul piano storico-scientifico (e questo spiega la presenza di citazioni e note). Oltre che sui risultati dei recenti studi storiografici e archeologici, ci siamo basati sulle principali e più affidabili fonti antiche: innanzi tutto i quattro Vangeli e gli Atti degli Apostoli – questi ultimi, nonché il Vangelo di Marco, furono redatti forse mentre Pietro era ancora vivo –; poi le opere dei Padri della Chiesa e degli storici antichi. In alcuni casi ci siamo trovati di fronte a materiale chiaramente leggendario: abbiamo riportato anch’esso – con le dovute precisazioni – nella misura in cui è stato accolto dalla tradizione della Chiesa.
La stessa vicenda del martirio di Pietro, ad esempio, ci è riferita solo dalla tradizione successiva e da vari testi apocrifi: eppure essa costituisce non solo uno degli elementi fondamentali della tradizione della Chiesa su Pietro, ma è riconosciuta anche come una verità storica quasi certa. Di fronte a dati controversi – secondo alcuni egli subì il martirio durante la persecuzione di Nerone del 64, secondo altri invece nel 67; secondo alcuni la Seconda Lettera di Pietro è autentica, secondo altri no –, abbiamo seguito la versione "tradizionale", pur avvertendo il lettore del disaccordo in proposito.
Le principali fonti agiografiche antiche su Pietro, oltre al Nuovo Testamento, sono gli Atti di Pietro e le Omelie di san Clemente. Gli Atti di Pietro, testo apocrifo redatto verso il 180 d.C., erano molto diffusi nell’antichità, letti e seguiti anche da molti dei Padri della Chiesa più ortodossi. L’apocrifo, accanto a molte notizie sicuramente inventate e miracolistiche, contiene una discreta quantità di materiale storico autentico ed è quindi per noi un documento molto prezioso, anche per la sua antichità.
Le Omelie di san Clemente (Clementinae), redatte probabilmente in Siria nel III secolo, mostrano sul piano teologico non pochi tratti esplicitamente eretici (l’obbligatorietà della circoncisione, ad esempio) e sul piano narrativo dicono ben poco di storicamente credibile. Hanno però il merito di fornirci molti interessanti dettagli sulla vita di san Pietro che, per quanto leggendari, hanno pur tuttavia influenzato la biografia tradizionale e iconografica dell’apostolo, e contribuiscono anche a rendercene la figura più viva e più vicina.
Quanto al cosiddetto Vangelo di Pietro, di cui ci rimangono pochi frammenti, e all’Apocalisse di Pietro, si tratta di due scritti apocrifi redatti verso il 130 d.C., che però non parlano della persona di Pietro. Vogliamo ricordare infine che, in questo libro, accanto alle vicende biografiche e storiche dell’apostolo e alla descrizione dell’ambiente sociale e culturale in cui visse, abbiamo cercato di dare grande rilevanza, anche attraverso una rilettura delle sue due Lettere, al suo percorso interiore e spirituale. Questa è la biografia di un uomo alla ricerca di Dio.
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