Piena comunione tra clero e laici
5500 preti della comunità ecclesiale più grande dell'intera Asia. Le parole della presidente dei Focolari.
Il World Trade Centre di Manila in questi giorni ospita un convegno insolito per il suo ambiente altrimenti occupato da avvenimenti di tipo commerciale o politico. Si tratta del II Congresso nazionale del clero filippino. Sono circa 5500 i sacerdoti presenti. Fra loro anche religiosi di 54 congregazioni oltre a 87 dei 106 vescovi che attualmente compongono la conferenza episcopale. Sono cifre record anche per la nazione più cattolica dell’Asia.
Maria Voce è stata invitata a dare la sua testimonianza come laica in un’assemblea animata, nei giorni precedenti, dalla predicazione di padre Raniero Cantalamessa, predicatore della Casa pontificia, che ha creato un clima profondo di meditazione fra tutti i presenti. Il card. Rosales, arcivescovo di Manila, ha accolto la presidente ed il co-presidente dei Focolari con grande calore e con lo stile semplice ed informale che la Chiesa filippina mantiene.
La Voce è stata invitata a presentare la sua esperienza di laica cristiana. L’avevano preceduta altre tre esperienze: quella di una coppia alla soglia della terza età con alle spalle una vita costellata di sorprese e di dolori, e quella di un un giovane. Di grande spessore, la testimonianza di un giudice della Corte suprema delle Filippine, per vari anni massima autorità legale e giuridica del Paese, che ha presentato la sua esperienza di testimonianza cristiana nell’ambito della giustizia e di come sia riuscito a coniugare le alte responsabilità istituzionali alla testimonianza quotidiana del Vangelo e alla sua vita di ministro straordinario dell’Eucarestia.
Maria Voce ha preso la parola raccontando i momenti che hanno preceduto la sua elezione a primo Presidente dei Focolari, dopo la morte della fondatrice Chiara Lubich: attimi in cui ha visto scorrere il film della sua vita ed i tanti momenti di scelta che si erano presentati, prima e dopo aver conosciuto i Focolari. «In quel luglio del 2008 – nei giorni dell’Assemblea che l’avrebbe eletta – tutti quei momenti mi facevano vedere la mia vita come un unico sì a Gesù disteso nel tempo. Questo vuol dire seguire Dio: un “sì” ripetuto in ogni momento».
Passando dalla propria esperienza personale al carisma della comunione e dell’unità, la presidente dei Focolari ha sottolineato come la vocazione del movimento sia quella di contribuire a formare comunità che, grazie alla vita concreta del comandamento dell’amore reciproco, possono dire di camminare con il Santo in mezzo a loro. In questo sforzo costante realizzato da tutti c’è la possibilità altrettanto concreta, ha concluso, di contribuire a far sì che «la Chiesa oltrepassi i confini degli edifici di culto e, nella piena comunione fra clero e laici, si fa più vicina all’umanità di oggi. E insieme rispondiamo alla chiamata di evangelizzare il mondo».