Piemonte, la regione al centro destra

Vittoria di Alberto Cirio di Forza Italia con il motto “cambiamo velocità”. Rapporti civili e di stima con lo sconfitto dem Chiamparino. Centrale il dossier Tav
ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO

Alberto Cirio europarlamentare di Forza Italia, suo partito di riferimento, appoggiato da Lega, Fratelli d’Italia, Udc e Sì Tav Sì Lavoro, votato dal 49% dei piemontesi è il nuovo Governatore  della Regione Piemonte per i prossimi anni.

E a scrutini non ancora conclusi ma che davano già un distacco di oltre dieci punti dal suo rivale il presidente uscente della Regione Sergio Chiamparino che si è fermato al 36%, con una telefonata si è fatto presente per congratularsi del risultato: «Mi ha telefonato per farmi i complimenti – ha detto il neo eletto Cirio – aggiungendo, spero che tu riesca a fare meglio di come ho fatto io. Ci vedremo nei prossimi giorni per il passaggio di consegne».

Cirio era abbastanza sicuro di potercela fare. «Il Piemonte ha bisogno di ripartire, ha tassi di disoccupazione più elevati, saremo subito al lavoro per dare un’altra velocità al Piemonte. Chiamparino è una persona molto per bene, la campagna elettorale è stata ricca di contenuti che saranno bagaglio prezioso per il lavoro dei prossimi mesi. Stasera festeggeremo tutti insieme al comitato elettorale, il Piemonte è la Regione del Nord Italia che cresce di meno, è quella che ha purtroppo ancora i tassi di disoccupazione più elevati».

Il motto del centrodestra in questa campagna elettorale era “un’altra velocità per il Piemonte”,  ora tocca lavorare. Sergio Chiamparino è sereno e dice: «Non me ne vado sbattendo la porta ma mi sembra ragionevole metter a disposizione il mio seggio per portare nuova energia. Mi son sentito di combattere questa ultima battaglia e l’ho persa».

Poco resta per gli altri due candidati alla presidenza Giorgio Bertola del Movimento Cinque Stelle e Valter Boero per il Popolo della Famiglia. Certamente “un’altra velocità per il Piemonte” come motto del centro destra ha pagato molto nella regione dove l’alta velocità ha tenuto banco negli ultimi anni per via della linea ferroviaria Torino Lione, la Tav che tanto ha fatto discutere e tanto ha diviso le forze politiche.

Per il sì alla costruzione  Lega Nord, Partito Democratico e per il no Movimento 5 stelle, che oltre a pagare per la netta opposizione alla ferrovia anche per il malgoverno della sindaca di Torino.

I pentastellati resistono solamente in una fetta della Valsusa nei comuni lungo il tracciato della Tav come  Venaus, Exilles, Mompantero, Bussoleno e Chianocco.

Il Piemonte dunque si adegua all’onda della Lega che spadroneggia alla grande un po’ ovunque e torna così ad avere un governo guidato dal centrodestra come lo era stato fino all’evento Chiamparino che a Cirio dice  di « aver saputo interpretare molto bene l’onda politica nazionale che c’è nel Paese».

E poi dopo una pausa aggiunge: «Non ho pregiudiziali su di lui, ma sarà una giunta a trazione leghista, credo che prevarranno i muri sui ponti».

Il nuovo governatore è nato a Torino nel 1972, si è laureato all’Università degli Studi locali in giurisprudenza e ha dato il via alla sua carriera politica nel 1995, candidandosi come consigliere comunale della Lega Nord ad Alba. In quell’occasione venne nominato vicesindaco e restò in carica due anni e mezzo. Nel 2004 passò a Forza Italia a cui aderisce tutt’ora. Fu assessore al Turismo, Istruzione e Sport alla Regione Piemonte durante il governo Cota, tra il 2010 e il 2014 e proprio nel 2014, candidatosi nella Circoscrizione Italia Nord Ovest, è stato eletto eurodeputato nelle liste di Forza Italia.

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