Piccoli ma insieme: la sfida dei comuni italiani

Alla XXX assemblea nazionale dell'Anci si parla di autonomia finanziaria, di adempimenti burocratici inutili e di rapporti tra Stato centrale e enti locali, nel nome di un'identità distinta ma non frammentata. Presentato l'Atlante delle buone pratiche delle amministrazioni pubbliche
Un momento dell'assemblea dell'Anci

‘’Il Paese siamo noi. Diamo fiducia ai Comuni per ridare fiducia ai cittadini. Le nostre proposte’’: questo è il titolo della XXX assemblea annuale dell’ANCI, di scena alla Fortezza Da Basso di Firenze dal 23 al 25 ottobre. L’assemblea riunisce assieme alle istituzioni centrali del Paese e ai rappresentanti della società civile, del sindaco, dell’impresa,  i sindaci e gli amministratori locali di piccoli, medi e grandi comuni provenienti da ogni parte d’Italia.  Ad aprire i lavori è però la XIII conferenza nazionale dei piccoli comuni, che continuano la fase critica sia sul piano dei rapporti istituzionali tra i livelli di governo, sia quella finanziaria.

Nella relazione introduttiva, l’attuale presidente ANCI, il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha auspicato uno «stop al centralismo ispettivo dello Stato», serve «restituire ai Comuni autonomia finanziaria e con la Legge di stabilità sembra sia stato fatto un passo in avanti».  In merito al debutto della “Service tax” Fassino ribadisce «la necessità che la nuova imposta costituisca un vantaggio fiscale per cittadini, famiglie e imprese, ma che allo stesso tempo i Comuni non si trovino a perdere ulteriormente i propri introiti. Per questo è necessario un contributo compensativo, che il governo ha quantificato in un miliardo: vedremo se questa cifra è sufficiente allo scopo», ha proseguito Fassino. Centrato sulle autonomie locali anche l’intervento del ministro degli Affari regionali e delle Autonomie, Graziano Delrio. «Abbiamo bisogno di dire, a noi ed al Paese, che crediamo in un federalismo serio, frutto di un lavoro concreto fatto ogni giorno sui processi, e non sull’applicazione delle singole norme. A me interessa un’organizzazione istituzionale che sia al servizio dei cittadini e delle imprese». Delrio supporta quest’apertura con un annuncio: «Dai primi di novembre – ha spiegato – tutti i Comuni, con un format molto semplice, potranno segnalare tutti gli adempimenti inutili».

Significativo il riferimento alla semplificazione dei livelli di governo, che il ddl di riforma delle province si pone: «In tutti i paesi europei il 90% dei Comuni lavora in forma associata. Va bene discutere delle regole, quando esse non funzionano, ma non possiamo derogare all’idea che dobbiamo metterci insieme, pur salvaguardando le peculiarità dei singoli enti». Nel corso della conferenza, è stato presentato l’Atlante dei Piccoli Comuni 2013, realizzato dal Centro documentazione e studi comuni italiani Anci-Ifel Il testo illustra in modo immediato e semplice un insieme ordinato e consistente di variabili, indicatori, mappe e misure relative all’universo dei comuni italiani con popolazione minore o uguale a 5.000 abitanti, nonché un’appendice dedicata al primo monitoraggio nazionale delle buone pratiche dei piccoli comuni, punto di partenza per raccogliere e aggiornare su scala nazionale tutte le migliori iniziative realizzate dalle amministrazioni.

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