Piccole storie

Questo “Piccole storie” ha ricevuto il premio speciale della giuria al festival di San Sebastian dell’anno scorso. E’ opera di Carlos Sorin, regista argentino, che ama ambientare i suoi film nella Patagonia. Ci troviamo immersi in distese a perdita d’occhio, formanti un deserto monotono, che con la sua immensità induce i pochi abitanti a sentirsi solidali e facilita i rapporti amichevoli anche tra quanti si incontrano per la prima volta. Sorin, si serve di attori bravi, anche se a noi sconosciuti, che recitano con freschezza e autenticità. Introduce personaggi semplici, abbastanza singolari, tendenzialmente sereni e animati da desideri ingenui, che fanno sorridere. Una giovane e timida casalinga partecipa ad un gioco televisivo, che la fa entrare nelle case di tutti. Un simpatico e intraprendente rappresentante vuole portare una torta in regalo al figlioletto di una cliente vedova. Un vecchietto compie un lungo viaggio, superiore alle sue possibilità, per riprendersi un cane, fuggito anni prima. Piace a Carlos Sorin mostrare gli uomini che rincorrono i loro sogni e nelle opere precedenti lo ha fatto con stile ricercato, ma senza risultati pienamente soddisfacenti. Questa volta, invece, moderando i toni, riesce a cogliere la fragilità dei personaggi, pur mantenendo uno sguardo bonario e indulgente. Per tali motivi il film non è banale, anzi godibile nella sua originalità, e riposante. Regia di Carlos Sorin; con Javier Lombardo, Antonio Benedictis, Javiera Bravo.

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons