Piace Quintiliano, preoccupa il problema di matematica
Con gli argomenti proposti per il tema di italiano, il neoministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza è riuscita a scontentare tutti già dalla prima prova: tra Brics – e chi sono, i mattoncini Lego? Ah no, quelli sono i bricks – e analisi di un testo di un autore come Claudio Magris, ancora vivente e – summa iniuria – non inserito nel programma, il commento più carino apparso in rete non salva nemmeno una delle tracce proposte.
E dire che m'ero pure divertita di fronte alla caduta di tutti i pronostici della vigilia e al fatto che per la prima volta non ci si sia dovuti destreggiare tra donzellette che vengono dalla campagna e alberi a cui tendere la pargoletta mano. Ma tant'è, e pare che il 50 per cento degli studenti si sia detto insoddisfatto contro il 15 per cento dello scorso anno. Commenti entusiasti solo da parte dei triestini, con un po' di sano campanilismo. Comunque, anche Magris poi così male non doveva essere: l'ha scelto il 15 per cento degli studenti, contro il 21 per cento del titolo più gettonato – il saggio breve di argomento tecnico-scientifico "La ricerca scommette sul cervello". Assai peggio è andata ai Brics, con l'1,3 per cento: saranno pure Paesi emergenti, ma ai maturandi sembrano interessare proprio poco.
Digerita la sorpresa della prima prova, meglio concentrarsi sulla seconda. La soluzione al problema di matematica del liceo scientifico, che un tweet definisce «la cosa più difficile che possa esistere», è apparsa su studenti.it alle 10.58, preceduta da una foto scattata con il cellulare appena dopo l'apertura delle buste alle 8.40: sorte che hanno subito più o meno tutte le altre prove, i cui testi sono stati immortalati per i posteri e postati su web nel giro di pochi minuti. Meno male che almeno la versione di Quintiliano raccoglie un incoraggiante «È uno scherzo, vero? La potrei tradurre anch'io senza dizionario!» (traduzione disponibile online dalle 9.12), mentre la soluzione alla prova di matematica della sperimentazione Pni arriva alle 10.15.
Alle 11.30 il sito skuola.net assicura che «i nostri tutor sono al lavoro per le tracce mancanti». Anche gli studenti, si spera. Già, perché nonostante i ferrei divieti sull'uso dei telefonini, secondo un sondaggio di skuola.net il sei per cento dei maturandi ha copiato da internet, contro il tre dello scorso anno; a questi si aggiunge chi ha usato il collaudato sistema dei bigliettini o dell'allungare l'occhio verso il banco del vicino secchione. Soltanto il dieci per cento, comunque, ammette di aver barato: insomma, pare che i ragazzi siano abbastanza corretti.
Nell'attesa della terza prova di lunedì, un po' di sana ironia non guasta: un fantomatico “Ugo Foscolo” su Twitter ieri prevedeva per la prova di latino la traduzione del discorso di abdicazione di Benedetto XVI, volendo mantenere la linea dello scegliere autori viventi; mentre Francesca, sempre per la prova del liceo classico, afferma di prepararsi ascoltando Radio Maria così «chissà che mi arrivi la grazia». In fondo, chi c'è già passato lo sa: il modo migliore è riderci su…